Come comunicare con i propri clienti tramite l’email marketing

Il mondo del web e i sistemi digitali permettono ad aziende e liberi professionisti di comunicare con i propri clienti in moltissimi modi differenti. Qualcuno sfrutta le funzionalità offerte dal proprio sito internet, molti si affidano ai canali social, altri ancora alle sponsorizzate e agli strumenti offerti da Google… Oggi parliamo invece dell’email marketing, di come strutturarlo e sfruttarlo al meglio. Se non hai mai sfruttato questa strategia, leggi questo articolo con attenzione, perché l’email marketing ti potrebbe portare a grandi soddisfazioni.

In ogni settore, comunicare con il proprio pubblico target è ormai imprescindibile, con due diversi obiettivi. Da una parte nel tentativo ingaggiare sempre nuovi potenziali acquirenti; dall’altra, quella di cui oggi ci occuperemo, punta a mantenere aperto e attivo il canale di comunicazione con chi già è entrato in contatto con la propria realtà. Una delle best practice del marketing moderno, infatti, è quella di fidelizzare il cliente, ossia di creare con lui un legame di fiducia duraturo nel tempo. Il fine a cui dovrai tendere è quello di “tenerlo legato” al tuo brand, affinché continui a fruire dei servizi che proponi e a comprare i prodotti che offri.

In questo senso, l’email marketing è una delle strategie di comunicazione più dirette in assoluto, perché raggiunge la casella di posta elettronica dell’utente, senza filtro alcuno. Procedendo nella lettura scoprirai tutti i segreti di questo metodo e come un’agenzia specializzata in comunicazione e marketing come Naytes possa aiutarti a sfruttarne tutte le potenzialità.

Cos’è l’email marketing?

È primariamente una tecnica di comunicazione diretta, che sfrutta i messaggi di posta elettronica per mantenere vivo il rapporto con un utente e ottenere vantaggi in termini di conversioni, se non addirittura di vendite. Si basa sull’invio massivo di email – spesso tramite un software automatizzato – ad un database di nominativi che, in un modo o nell’altro, sono entrati in contatto con la tua azienda. Ed è proprio questo, come ti spiegheremo di seguito, la forza di questa strategia di web marketing.

L’email marketing è un’attività che può essere sfruttata in molti modi differenti. Nasce però con fini promozionali, come mezzo per pubblicizzare i propri prodotti e servizi. Oggi, come anticipato, è utilizzata anche per fidelizzare e riattivare clienti.

Affinché l’email marketing porti i risultati sperati è ovviamente necessario possedere una database clienti ben popolato ed aggiornato. Per ogni contatto registrato, infatti, è come minimo necessario che tu ne conosca il nome&cognome e l’email. Un plus, in questo senso, sarebbe anche averne annotato i comportamenti e lo storico degli acquisti.

Le principali tipologie di email marketing.

Come già anticipato, rispetto alla sua nascita, l’email marketing ha subito notevoli evoluzioni. Oggigiorno esistono diverse soluzioni e tecniche, utili a raggiungere obiettivi differenti e a soddisfare esigenze specifiche.

Ecco le principali tipologie di email marketing:

  • Direct Email Marketing (DEM): mail pubblicitarie dai contenuti personalizzati che vengono inviate al fine di promuovere prodotti e/o servizi;
  • Email marketing automation: è un sistema di invio automatizzato di mail, sulla base di programmi e meccanismi specifici. Nella maggioranza dei casi, l’invio di un nuovo contenuto è legato ad una determinata azione compiuta dal singolo utente. È il classico invio di una mail di benvenuto ad un nuovo utente registrato sul sito aziendale o di ringraziamento dopo un acquisto online;
  • Newsletter: usata soprattutto per informare o per fare lead nurturing, ossia per “nutrire” il contatto con aggiornamenti e novità interessanti. Se la DEM punta alla vendita, la newsletter ne è la versione utile-informativa.

Email marketing

Come fare email marketing?

Avvertenze, prima di iniziare.

Quando si decide di fare email marketing è fondamentale programmare con attenzione tutta la strategia e i vari touch point in cui effettuare l’invio al determinato contatto. Quando si programma questa attività, infatti, è fondamentale tener presente che l’utente medio è più o meno raggiunto da una gran quantità di informazioni veicolate tramite mail, molte delle quali non verranno neanche aperte. Pertanto è fondamentale studiare nel dettaglio ciò che un utente può percepire come importante, affinché decida di leggere il tuo contenuto, tra tra i tanti ricevuti.

Il grande rischio dell’email marketing è quello di essere percepiti come “spam”. Per questo la programmazione e lo studio dei contenuti è fondamentale! Le persone non vogliono essere disturbate, soprattutto in un “luogo personale”, come la casella mail. Il rischio che l’utente chieda di essere cancellato dal database, infatti, è sempre dietro l’angolo.

Popolare il database clienti.

Necessario affinché una strategia di email marketing funzioni e ti porti i risultati che desideri, è possedere e mantenere aggiornato il tuo database clienti. In questo senso, dunque, parallelamente all’email marketing, è molto importante strutturare un’attività di lead generation, che comprenda l’utilizzo di un lead magnet.

La lead generation, infatti, altro non è che l’insieme di tutte le tecniche di marketing pensate per portare l’utente ad entrare in contatto con la tua azienda. L’obiettivo finale è quello di accompagnare il potenziale cliente a lasciarti i propri dati, che andranno proprio a popolare il tuo database. E con l’obiettivo di ingaggiare sempre più persone, viene spesso offerto, in cambio dell’indirizzo mail, un contenuto informativo di altissima qualità e utilità per l’utente, il quale viene appunto definito “lead magnet”. Proprio come un magnete, questo elemento, promettendo al lead un benefit reale, attrae gli utenti verso la tua azienda.

Calendario editoriale e content marketing.

Siamo nel vivo della fase di programmazione dell’intera strategia di email marketing. E non lo negheremo, le scelte fatte durante questa attività possono influenzare fortemente il successo (almeno iniziale) della tua comunicazione. Perché sarà sul calendario editoriale e sui contenuti che si giocherà la partita dell’email marketing. Data l’importanza di questo step, ti lasciamo i link ad un paio di articoli che ti saranno sicuramente molto utili:

Scegliere il software di email marketing automation.

Dopo aver strutturato tutta la strategia e il piano editoriale dell’attività di email marketing, entriamo in una fase più operativa: quella della scelta del software più adatto alle tue esigenze. Sul mercato esistono molti e differenti programmi di automation veramente validi, con automatismi e strumenti di analisi approfonditi e performanti.

Probabilmente non ne esiste uno migliore a priori: tutto dipende dalla tua strategia, dal settore in cui operi e dagli obiettivi che ti poni.

Oggetto, messaggio e visual.

Dopo aver evaso i punti precedenti, sei arrivato al momento di realizzare la tua prima mail, da inviare al tuo database clienti. Prima di entrare nel merito, una doverosa premessa: l’utente medio preferisce ricevere mail personalizzate, nelle quali è evidente che lo conosci e ti stai interessando a lui. Di conseguenza, ricordati di stratificare la lista dei contatti, segmentandola per interessi e necessità, proponendo ad ogni categoria contenuti specifici e ad ogni utente un testo diretto a lui. In questo modo la tua attività di email marketing sarà notevolmente più efficace.

Affinché abbia successo, una mail deve essere aperta e letta. Un parametro fondamentale per analizzare le performance della tua strategia, dunque è il cosiddetto “open rate”. Relativamente ai contenuti della mail, per mantenere alto questo dato, avremo bisogno di:

  • Un oggetto rapido, impattante ed efficace, che colpisca l’utente con poche (5-12) parole semplici e lontane dalle keyword più sospette o ai termini vicini allo spam;
  • Un corpo del messaggio diretto e sorprendente, che porti l’utente a cliccare per ottenere un beneficio o per approfondire lo spunto dato;
  • Contenuti visual che aiutino l’utente a ricordare i punti focali della mail: l’azienda che ha inviato il contenuto, il tipo di offerta o comunicazione che propone e il beneficio che può ottenere seguendo le indicazioni riportare nella mail stessa.

Email marketing

Monitorare i risultati.

Come in ogni campagna di marketing, una fase fondamentale dopo quella operativa, è il momento dell’analisi dei risultati. Nessuna strategia può dirsi veramente efficace se non si confronta con i risultati raggiunti e, ovviamente, se non soddisfa gli obiettivi fissati. Dunque, non dimenticarti mai di dedicare il giusto e necessario tempo all’analisi dei dati di ritorno di ogni campagna di email marketing.

Ottimizzare il database utenti.

Il database utenti è un essere vivo ed in continua evoluzione. Oltre ad ampliarlo costantemente con campagne di lead generation, infatti, va anche curato, ottimizzato e, se necessario, potato dei rami secchi. Già dopo il primo invio, e così dopo ogni email spedita, sarà necessario dedicare al database clienti tutto il tempo necessario per renderlo sempre meglio strutturato, segmentato e performante. Ad esempio, una delle prime cose da fare è quella di eliminare tutte le mail non più attive.

Aumentare l’email marketing open rate.

Una lista contatti di qualità, è sicuramente già un’ottima base su cui strutturare l’attività di email marketing, ma non è sufficiente! L’open rate delle tue mail, infatti, può sempre migliorare: l’obiettivo è aumentare costantemente la percentuale di persone che leggono le tue comunicazioni. Ecco alcuni consigli di cui verificare l’utilità, dopo aver testato l’efficacia delle prime mail inviate:

  • Prova ad accorciare l’oggetto a 6-10 parole;
  • Effettua l’invio durante la giornata lavorativa e testa diversi orari: spesso nelle ore dopo pranzo l’open rate è maggiore, ma non per tutti potrebbe essere così;
  • Personalizza il copy dell’oggetto con il nome del lettore;
  • Ottimizza il nome mittente: le persone si fidano di più di chi gli è familiare ed immediatamente riconoscibile;
  • Rendi perfette le tue mail anche e soprattutto per i dispositivi mobile;
  • Usa foto di persone reali all’interno della tua comunicazione.

 

Come puoi ben comprendere, l’attività di email marketing è molto più complessa del semplice invio multiplo di una mail, ma può anche portare a risultati veramente sorprendenti! Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di affidarti ad esperti del settore come Naytes, che grazie al lavoro di professionisti nei vari campi necessari a strutturare una strategia di email marketing, potrà far crescere il tuo business e aumentare le tue vendite!

Contattaci subito, ti stiamo aspettando!

Content marketing: consigli e vantaggi di un plan vincente

Content marketing NaytesIl content marketing, come tante altre, è un’attività molto importante per tutte quelle aziende che voglio elevare il proprio business, creando un rapporto più forte e diretto con il loro pubblico di potenziali clienti. Le tecniche che rientrano nelle strategie di content marketing, infatti, non hanno come scopo principale la vendita diretta, ma l’engagement. O meglio, creare un rapporto e un dialogo di valore con l’utente, al punto di orientarne il processo decisionale d’acquisto.

Il content marketing, dunque, può essere definito come l’insieme delle attività e delle tecniche per creare e diffondere contenuti testuali e visuali di valore, legati strettamente ad un marchio o ad un prodotto/servizio. In poche parole, si tratta di condividere con il proprio pubblico di riferimento articoli, infografiche, video e altri contenuti informativi (ma non solo), utili in un modo o nell’altro a quello stesso pubblico, al fine di intercettare e fidelizzare utenti.

Cos’è il content marketing?

Non è facile definire in modo univoco cosa sia il content marketing. Esistono, infatti, un’infinità di strade percorribili per fidelizzare il cliente tramite contenuti di valore. Esse, inoltre, dipendono da numerosi fattori, che ne definiscono la direzione: il mercato, i competitor, il pubblico target, il tipo di attività che l’azienda svolge. Queste sono solo alcune delle variabili da tenere in considerazione, perché solo in seguito ad un’analisi approfondita è possibile definire quali contenuti pubblicare, in quale formato, su quali piattaforme…

L’obiettivo del content marketing, quindi, è quello di interessare il pubblico intercettato, fornendo informazioni e instaurando un rapporto con esso. E, a lungo termine, ottenere risultati legati alla brand awarness e la lead generation. L’idea è quella di produrre contenuti per creare una relazione di credibilità con l’utenza, soddisfare loro necessità e non apparire come interessati solo alla vendita.

La possibilità e le combinazioni per fare content marketing sono tantissime, per questo, al fine di raggiungere il miglior risultato possibile, oltre a produrre contenuti di alta qualità e veramente interessanti (ovviamente), è necessario definire un “content marketing plan”. Come sempre accade, infatti, è la programmazione a fare la differenza: un’azienda può anche realizzare i più completi articoli informativi, ma se non sa come, quando e dove condividerli, il loro potenziale andrà perduto.

Content marketing plan: cos’è e come si struttura.

Il primo passo da compiere è quello di analizzare nel dettaglio la propria azienda, ma anche il contesto entro il quale si muove. In questo senso sarà sicuramente utile definire una digital strategy e quindi studiare:

  • Il mercato di riferimento;
  • Le strategie e le tecniche adottate dai principali competitor;
  • I profili del pubblico target, ossia l’audience al quale ci si rivolge;
  • I punti di forza da sfruttare e quelli di debolezza da limare della propria azienda.

Content marketing

A questa prima fase di studio, poi, deve seguirne una seconda, in cui si procede a definire:

  • Gli obiettivi che si vuole perseguire. Possono essere diversi: lead generation, ossia ottenere contatti utili; branding, ovvero posizionare il proprio brand e aumentarne visibilità e riconoscibilità; link earning, produrre contenuti di qualità per aumentare la propria popolarità e guadagnare citazioni di valore, da fonti terze;
  • La tipologia di contenuti più adatta per passare il proprio messaggio: dagli articoli informativi ai video emozionali, dalle infografiche a webinar, ebook, guide, interviste, podcast, tutorial, whitepaper… L’abbiamo detto, le possibilità sono molte e vanno tutte passate in rassegna, anche in base a quanto deciso nel prossimo punto;
  • I canali su cui condividere i propri contenuti. Il content marketing può essere veicolato sia online che tramite media offline, l’importante è sempre avere ben presente il proprio target. Non esiste infatti un canale a priori più efficace, è invece fondamentale individuare i mezzi più efficienti per diffondere i propri contenuti e coinvolgere al meglio il proprio pubblico di riferimento. Occorre mettersi nei panni del proprio audience e chiedersi: quali soluzioni si adattano meglio alle loro aspettative? Quali rispondono meglio ai loro bisogni e li coinvolgeranno di più e meglio? E quali saranno a loro più accessibili e renderanno i nostri contenuti più reperibili?

I vantaggi di fare content marketing.

I motivi per cui un’azienda dovrebbe studiare una strategia di content marketing sul lungo periodo sono molteplici. Il content marketing, infatti, è ad oggi una delle tecniche più utili ed efficaci per raggiungere, attrarre, coinvolgere e infine fidelizzare i clienti, rispondendo a dubbi e quesiti che si pongono circa determinati temi, prodotti, servizi e attività.

Proviamo dunque a riassumere quali sono i vantaggi e i motivi per fare content marketing:

Aumento delle conversioni.

Partiamo dall’obiettivo più a lungo termine, ossia l’aumento delle conversioni. Non aspettatevi un’impennata di acquisti dopo pochi mesi di attività, ma un incremento graduale ed esponenziale nel tempo sì. Il content marketing, infatti, è un maratoneta che rende sulle lunghe distanze: uno studio di Aberdeen Group dimostra come le aziende che applicano queste strategie arrivino a convertire anche 6 volte di più rispetto ai competitor che non fanno content marketing.

Creare un legame con l’utenza.

Il content marketing, se fatto nel modo corretto, non viene percepito dall’utenza come pubblicità. I fruitori non penseranno che con quel contenuto stiate cercando di vendergli i vostri prodotti e servizi. In questo modo abbatterete la loro diffidenza nei confronti del vostro brand, che ai loro occhi apparirà anche più autorevole. Così facendo sarà possibile creare un legame più profondo e duraturo con il vostro audience.

Content marketing

Migliorare l’immagine del brand.

Se gli utenti troveranno i vostri contenuti interessanti, utili e comprensibili, la loro stima nei vostri confronti aumenterà. Saranno quindi portati a parlare di voi con amici e conoscenti e, magari, a linkare e condividere i nostri contenuti. Di conseguenza, il pubblico comincerà a vedervi come veri esperti del settore, riconosciuti e affidabili, migliorando anche la vostra reputazione.

Traffico sul sito, conversioni e SEO.

Contenuti efficaci e in linea con gli interessi del pubblico porteranno inevitabilmente un aumento di traffico sul sito web. E, di conseguenza, aumenteranno anche le conversioni.

Non solo le vendite, aumenterà anche la visibilità del vostro sito sui motori di ricerca. Il flusso di utenti, infatti, innesterà un loop virtuoso per cui avremo: più utenti sul sito —> più autorevolezza per i motori di ricerca —> le vostre pagine saranno indicizzate come di alto valore —> si scalano le SERP —> si raggiunge ancora più utenti. E via così, senza limiti, aumentando anche le vendite.

Il content marketing è più conveniente.

Secondo uno studio di Demand Metric, infatti, questa attività e decisamente meno costosa e più redditizia della pubblicità tradizionalmente intesa: il content marketing costa in media il 62% in meno e genera 3 volte più contatti, sempre considerando un orizzonte temporale medio-lungo.

Come strutturare una strategia di lead generation in 5 step

Lead generation è il termine che si utilizza per definire tutta una serie di tecniche di marketing ormai fondamentali per ogni azienda. Prima di spiegare nel dettaglio di cosa si tratti, però, è necessario indicare cosa sia un lead. Con questo termine si indica un potenziale cliente che si sa essere interessato ai servizi/prodotti offerti da un’azienda, al punto da averle lasciato i propri dati di contatto. Detto ciò, sarà facile intuire che la lead generation è quell’attività atta a generare e quindi acquisire nuovi leads.

Le strategie che rientrano sotto questa definizione sono, oggigiorno, necessarie per ampliare e far prosperare il proprio business, perché permettono di effettuare nuove vendite a nuovi clienti, già nel medio, ma soprattutto nel lungo periodo. Grazie alla lead generation, infatti, sarà possibile compilare una lista di contatti ben strutturata e targettizzata, perché nata dal presupposto che ogni nominativo in essa contenuto, ad certo livello, si sia dimostrato interessato ai servizi/prodotti aziendali.

Le strategie di marketing che hanno come obiettivo la lead generation sfruttano differenti strumenti di promozione, sponsorizzazione e acquisizione, tanto su internet quanto offline. In questo nostro articolo, ci concentreremo sulla comunicazione online, che ha a sua disposizione strumenti molto potenti e ad ampio raggio. Questo non significa che ragionare ed operare fuori dal mondo del web sia sbagliato: il passaparola, le chiamate, la partecipazione ad eventi di settore e gli spazi pubblicitari in TV, radio e riviste specializzate, hanno ancora la propria forza di ingaggiare determinate fette di pubblico.

Cos’è la lead generation.

Il concetto di lead generation online nasce in seguito alla stabilizzazione di strumenti come i siti web, i social network e l’email marketing. I quali hanno, di fatto, stravolto e ridefinito il processo decisionale che porta all’acquisto. Si tratta di una nuova concezione di tale processo, strutturato su un moderno metodo di generazione di potenziali clienti, perché queste attività hanno il fine di attirare solo persone realmente interessate ai servizi/prodotti proposti.

Acquisire clienti attraverso le tecniche di lead generation, infatti, è una strategia che va oltre la singola vendita. Si parla infatti di percorsi coerenti, organizzati e pensati per fidelizzare l’acquirente; e di relazioni con le persone, basate sulla fiducia nel brand, affinché scelgano i suoi servizi/prodotti ora, ma anche che continuino a farlo nel tempo.

Il web, in questo senso, ci propone canali estremamente performanti, in grado di raggiungere specifiche frange di pubblico, per creare database di utenti estremamente profilati. A tal fine ci vengono in aiuto tutta una serie di strumenti ben definiti, alcuni dei quali protagonisti di nostri altri articoli, quali:

  • La SEO (Search Engine Optimization), ossia l’attività di ottimizzazione di un sito web per migliorarne il posizionamento organico sui motori di ricerca;
  • La SEM (Search Engine Marketing), che si compone di una serie di pratiche di marketing che hanno lo scopo di far crescere la visibilità e la rintracciabilità di un sito web;
  • Il content marketing;
  • Il social media marketing e l’email marketing;
  • L’utilizzo delle squeeze page, particolari landing page create per far compiere all’utente un’azione ben precisa e quella soltanto.

Lead generation

Lead generation come punto di partenza.

L’acquisizione da parte di un’azienda di nuovi leads è il primo fondamentale step di una strategia organizzata, orientata ad aumentare il fatturato aziendale: il cosiddetto funnel di vendita. Il vantaggio fondamentale di partire dalla lead generation è quello di agire ed entrare in contatto unicamente con utenti profilati e interessati, che assicurano quindi maggiori possibilità di conversione.

Potremmo quindi dire che le strategie di lead generation si sovrappongono e condividono l’obiettivo con il funnel di vendita. Questo progetto condiviso si concretizza passando attraverso a 5 step fondamentali:

1) Posizionamento del sito e orientamento del traffico.

In questa fase si predispongono i canali e gli strumenti necessari all’intera strategia. Il sito dev’essere ottimizzato e SEO oriented e si attuano operazioni di SEM; si creano le strutture, come le pagine social e le landing page ad hoc; si organizzano le attività, relative ai contenuti proposti, di marketing sui social, su Google e di invio di mail e newsletter.

2) Attrazione del target di utenti individuati.

Questa operazione può avvenire in diversi modi, come tramite campagne organiche o sponsorizzate sui social network e tramite gli strumenti Google. Una tecnica molto utilizzata è quella che sfrutta le squeeze page e i cosiddetti lead magnet: le prime sono particolari pagine d’atterraggio, a sé stanti o all’interno di un sito web, in cui gli utenti possono accedere ad un contenuto di alta qualità e di cui sia facile percepire il valore, definiti proprio lead magnet, in cambio dei propri dati personali di contatto, i quali verranno registrati dal sistema nel database dei leads. Qualora sia necessaria una profilazione di alto livello dei leads, è anche possibile strutturare una percorso a step che permetta all’azienda di percepire il grado di interesse del contatto.

3) Conversione del lead in cliente.

Questa è probabilmente la fase più complessa, ma importante, di tutto il funnel di vendita basato sulla lead generation. L’azienda ha ricevuto un contatto, sapendo che in un modo o nell’altro è entrato in contatto con il brand per risolvere un problema/necessità e si è interessato ai servizi/prodotti e al lead magnet gratuito offerti, al punto da lasciare i propri dati di contatto. È dunque il momento di concretizzare la vendita, entrando in contatto one-to-one con l’utente registrato! In questo senso esistono svariate tipologie e strategie di vendita, e molto dipende dal tipo di servizi/prodotti che vengono proposti: il consiglio è quello di non aggredire il profilo, ma di accompagnarlo con intelligenza e pazienza all’acquisto. Questo atteggiamento sarà fondamentale per compiere con successo il prossimo step, quello della fidelizzazione.

4) Fidelizzazione del cliente: il concetto di lead nurturing.

Letteralmente “to nurture” significa “nutrire”, “prendersi cura” o “aiutare nello sviluppo/crescita”. Nel nostro contesto è evidente che si tratti di “coccolare” il lead-cliente e dialogare con lui, per crescere insieme ed instaurare un rapporto duraturo. Occorre tenerlo aggiornato, concedergli contenuti di valore e gratuiti, mettergli a disposizione un servizio di assistenza, proporgli offerte riservate, extra ed esclusive… Sono infinite le modalità per far sentire l’utente importante e, appunto, curato, affinché la sua fiducia e il rapporto empatico con il brand sia tale da renderlo un cliente fidelizzato, che compie acquisti costanti nel tempo.

Lead generation

5) Vendere, per crescere insieme alla clientela.

Il momento della vendita è, ovviamente, il punto d’arrivo di ogni strategia di marketing. Nella visione esposta in questo articolo, però, è anche il punto di partenza di un rapporto duraturo e costante nel tempo con l’utente. Giunti alla prima vendita, quindi, è necessario continuare il dialogo con il cliente, perché scelga nuovamente e sempre il determinato brand e lo consigli anche ad altri utenti, perché soddisfatto non solo del servizi/prodotto offerto, ma anche del contesto e del rapporto che si è generato con l’azienda.

Lead generation: imprescindibile strategia di marketing.

Sarà ormai chiaro come le attività comprese nella definizione della lead generation e tutte le strategie che ne scaturiscono, siano al giorno d’oggi fondamentali, per chi intende fare impresa online ed aumentare i propri introiti, lavorando sul web. Queste linee guida, però, vanno ovviamente adattate alle specificità della singola realtà e strutturate con attenzione, perché portino, nel determinato settore e per i determinati prodotti/servizi, agli obiettivi prefissati.

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Cos’è e qual è l’obiettivo di una Landing Page

Parte integrante ed essenziale di ogni strategia di marketing e di lead generation è la realizzazione di una o più Landing Page. Queste pagine web, infatti, hanno strettamente l’obiettivo di acquisire le informazioni personali dei visitatori, proprio per lavorare questi nuovi contatti e convertirli in nuovi leads.

Ma prima di arrivare a spiegare queste affermazioni, è necessario spiegare cos’è una Landing Page e in cosa si differenzia da altre normali pagine web di un sito internet. Solo successivamente si potrà definire come una Landing Page dev’essere costruita, quali obiettivi deve perseguire e quali caratteristiche deve possedere.

Cos’è una Landing Page.

Per definire questo strumento di marketing, partiamo da due fondamentali assunti:

  1. In italiano il termine Landing Page può essere tradotto come “pagina d’atterraggio”. Deve essere infatti intesa come una pagina in cui incanalare gli utenti che hanno incontrato e cliccato su specifiche call-to-action veicolate tramite post sui social, newsletter, campagne sponsorizzate e altro ancora;
  2. Una Landing Page è una pagina web, ma non tutte le pagine web sono Landing Page. E questo è fondamentale perché, come già detto, la differenza tra le due deve essere ben chiara, affinché le due parti funzioni correttamente e raggiungano i rispettivi obiettivi.

Una Landing Page, infatti, è una pagina che indirizza il visitatore verso una determinata azione, che corrisponde al motivo per cui ha cliccato sull’inserzione che l’ha portato alla Landing Page. Questa pagina d’atterraggio, di conseguenza, deve avere possedere determinate caratteristiche che facilitino la conversione voluta.

Inserire un form di contatto nella Landing Page.

Scontato, in un certo senso, ma è bene partire da qui. I form di contatto, infatti, sono quell’insieme di campi che l’utente deve compilare per lasciare all’azienda i propri riferimenti. Il form può avere una duplice funzione, fermo restando che il suo obiettivo è quello di portare nuovi contatti, da trasformare in nuovi clienti:

  1. La sua prima funzione è, banalmente, quella di richiedere informazioni su un determinato prodotto o servizio;
  2. La seconda è quella di accedere ad un contenuto esclusivo che dà valore alla compilazione del form e alla conversione, parlando dal punto di vista del visitatore.

Di seguito approfondiremo come raggiungere entrambi questi punti.

In ogni caso, il form è il primo e fondamentale elemento da considerare e inserire in ogni Landing Page. Ed è altrettanto importante preoccuparsi che sia facile da raggiungere e che sia semplice per l’utente capire quale sia il beneficio che ne trarrà compilandolo.

Tutti gli elementi della Landing Page mirati alla conversione.

Ogni dettaglio in una Landing Page deve essere pensato e realizzato per un unico scopo: portare l’utente a compilare il form di contatto. Di conseguenza è consigliabile:

  • Limitare la navigazione dell’utente. La soglia d’attenzione media di un utente sul web è molto bassa, pertanto è fondamentale non distrarlo in nessun modo. Per diminuire il numero di visitatori che abbandonano la pagina, infatti, è buona norma ridurre il più possibile i link verso altre pagine, anche se dello stesso sito web! L’utente che esce dalla Landing Page siamo sicuri al 99% che non tornerà indietro a compilare il form di contatto;
  • Essere semplici e sintetici. Il diktat è sempre quello di non confondere l’utente con troppe informazioni. Quindi anche i testi, ma in generale tutti gli elementi di una Landing Page, devono essere brevi, ma esaustivi, semplici e fondamentali. Buona norma è eliminare tutto ciò che è superfluo ed evitare pagine troppo lunghe, articolate e complesse;
  • Costruire per convertire. Se abbiamo detto che i testi devono essere chiari, non troppo lunghi e persuasivi, è altresì importante che lo studio dei colori e degli elementi di design deve essere fatto con l’obiettivo di portare l’utente al form di contatto. È importante creare, con tutti gli accorgimenti necessari, una sorta di percorso fino alla conversione.

Landing Page

Un solo obiettivo, ben chiaro a tutti.

Lo scopo di una Landing Page dev’essere chiaro in primo luogo all’azienda che la realizza; ma anche e necessariamente agli utenti che la navigano. Una Landing Page non è un sito vetrina, non ha l’obiettivo di presentare l’azienda nel suo complesso, ma quello di:

  • Mettere in risalto un solo prodotto o un solo servizio, su cui l’azienda punta particolarmente e ritiene essere la corretta leva per raggiungere nuovi potenziali clienti;
  • Rispondere ad un problema tramite la fruizione di un contenuto esclusivo;
  • Dimostrare di essere l’interlocutore corretto per una determinata e ben specifica necessità, portando l’utente a richiedere maggiori informazioni.

Quindi, lo ripetiamo ancora una volta, una Landing Page deve avere uno scopo ben definito e non si tratta di una presentazione di ogni sfaccettatura di un’azienda! Se non si accetta questa differenza, non si raggiungeranno mai gli obiettivi fissati.

Fornire valore, per convertire meglio.

Una grande strategia per aumentare il numero di form compilati sulla Landing Page, è quella di rispondere ad un bisogno immediatamente. Ovviamente, una richiesta di informazioni tramite form prevedere un contatto da parte dell’azienda, per analizzare le esigenze del cliente ed esporre le proprie soluzioni. Ma questo richiede in ogni caso un lasso di tempo d’attesa.

Per questo motivo molte aziende decido di “ricompensare” la compilazione del form di contatto, con un contenuto di valore, che risponda ad una specifica necessità dell’utente. Che si tratti di guide gratuite, video informativi, consulenze, sconti sull’acquisto di prodotti/la fruizione di servizi o altro ancora… Questo elemento renderà più semplice la decisione dell’utente se compilare o meno il form. Anche perché, in una strategia di marketing ben costruita, il visitatore è atterrato sulla Landing Page appositamente per trovare una risposta, ad un suo bisogno.

Ricordate a tal proposito che, questo contenuto, dovrà essere realmente utile all’utente, educativo e di alta qualità! Non c’è nulla che possa allontanare da un’azienda un potenziale cliente, come il disattendere le sue aspettative. O peggio ancora deluderlo o farlo pentire di aver compilato il form.