Il marketing non convenzionale: la comunicazione che non ti aspetti

Il mondo in cui viviamo è in continua evoluzione e, con questo, anche il modo di fare marketing cambia costantemente. I mutamenti sociali, tecnologici ed economici trasformano il modo in cui le aziende comunicano e interagiscono con i consumatori, portandole ad esplorare le strategie più disparate, sempre nuove e innovative. Si potrebbe dire che molte realtà stanno percorrendo strade di “marketing non convenzionale”, con l’obiettivo di raggiungere nuovi ed efficaci risultati.

Negli ultimi anni, infatti, la comunicazione sembra puntare in particolare sull’autenticità, sulla personalizzazione del messaggio e sul coinvolgimento del cliente, sui valori del marchio e sulla responsabilità sociale, anche in risposta al fatto che il consumatore di oggi è autonomo, competente, selettivo ed esigente.

Nel quadro descritto, un approccio che sta guadagnando sempre più rilevanza in questo scenario è – come già anticipato – l’unconventional marketing o marketing non convenzionale. Si tratta di una soluzione di marketing, un modo di interagire con il proprio target aziendale, che sfida la tradizione e apre nuove strade per l’engagement del pubblico.

Cerchiamo quindi di approfondire cosa si intenda per marketing non convenzionale e quali possono essere le tecniche e le strategie che si possono adottare.

Cosa si intende per unconventional marketing?

Con il termine unconventional marketing facciamo riferimento all’idea di marketing dinamico, ad un insieme di strategie di comunicazione alternative che fanno leva su creatività, originalità e fattore sorpresa per raggiungere e impressionare il pubblico. È proprio l’impatto sui consumatori a rappresentare il pilastro portante di queste strategie perché sono loro a poter diffondere e rendere virale una campagna pubblicitaria lanciata da un brand.

Ti sarai già trovato di fronte se non addirittura seduto sopra a iniziative di questo tipo. Ne esistono di diverse, ognuna caratterizzata da tecniche e approcci propri, ma una cosa le accomuna tutte: sanno sorprendere.

Vediamo quali sono le forme più comuni:

Guerrilla marketing.

Utilizza tecniche pubblicitarie poco convenzionali e a basso costo per sorprendere e coinvolgere il pubblico in maniera inaspettata. L’adattabilità e la flessibilità sono il vero valore aggiunto di questa forma di marketing non convenzionale: si può fare “guerrilla” per promuovere un nuovo prodotto o servizio, per riparare a una crisi d’immagine o, ancora, per sensibilizzare rispetto ad un determinato tema o problema sociale.

Il messaggio viene reso nel mondo reale stravolgendo e reinterpretando l’ambiente abituale del consumatore: strade, piazze, lampioni, strisce pedonali, vengono modificati fisicamente al fine di creare un’esperienza originale ed immediata di incontro con il brand.

Un esempio concreto ci è offerto dal brand Nestlé: una panchina e le sue doghe diventano la barretta di cioccolato KitKat, per metà ancora avvolta nell’iconica confezione rossa.
Ed ecco che diventa possibile sedersi comodi e rilassarsi su strategie di marketing!

Viral marketing.

È una strategia di promozione che sfrutta il passaparola e l’uso dei social media per creare contenuti digitali che si diffondano rapidamente tra i consumatori attraverso la condivisione online.

I video, i meme, le GIF virali sono gli esempi più immediati di contenuti aziendali che diventano popolari, grazie alla loro semplicità di lettura e alla familiarità degli utenti con formati come questi. Al contrario di quanto potrebbe sembrare, una campagna di marketing virale richiede un’accurata strutturazione: i contenuti devono essere in grado di catturare l’attenzione degli utenti tanto da spingerli naturalmente a diffondere il messaggio sul web e sui social media.

Un’iniziativa del genere è stata promossa da McDonald’s nel 2015: presentati in pigiama e ti prometto una colazione gratis! Estremamente semplice ma estremamente efficace, proprio in virtù della sua accessibilità. L’hashtag dedicato #ImLovinIt divenne virale in poche ore, entrando nei trending topics su Twitter.

Marketing non convenzionale

Marketing esperienziale.

Concentrandosi sulla Brand Awareness, l’obiettivo di queste strategie è quello di creare un ambiente che favorisca il desiderio dei clienti di prendere parte o lasciarsi coinvolgere dall’evento. Il marketing esperienziale può spaziare dai pop-up store agli eventi virtuali, a feste, a installazioni interattive. Quanto più l’iniziativa è divertente e interessante, tanto più è probabile che gli utenti vorranno saperne di più e utilizzare il prodotto o il servizio promosso.

Oltre che per scopi promozionali, una campagna di questo tipo può anche essere creata semplicemente per riflettere l’essenza e i valori del brand. Lo storytelling si rivela spesso la strategia adatta in questi casi perché permette di creare un legame emotivo con il consumatore, raccontando non solo ciò che l’azienda fa ma anche ciò che l’azienda è.

In ogni caso, il marketing esperienziale per avere successo deve creare un’esperienza memorabile per lo spettatore. Ikea ha spesso centrato l’obiettivo creando veri e propri eventi virali. Un esempio è lo sleep-over organizzato nel 2011 in Gran Bretagna: una selezione di 100 persone ha avuto la possibilità di dormire nei letti del mega-store Ikea tra i prodotti del brand, sentendosi come a casa propria.

Product Placement.

Consiste nell’inserimento di prodotti o marchi in contenuti come libri, film, programmi televisivi o video musicali, al fine di raggiungere un pubblico più ampio e influente. Si può trattare di Screen Placement se l’inserimento è di tipo visual, di Script Placement quando invece è di tipo verbale, come nel caso del testo di una canzone nella quale si richiama un brand, o, ancora, di Plot Placement quando il prodotto è il protagonista della trama, come nel film “Il Diavolo veste Prada”.

Davanti a queste strategie, lo spettatore non è portato ad identificare l’impresa inserzionista come fonte del messaggio, ma lo associa piuttosto all’attore che ha fatto uso del prodotto o che ne ha parlato.

È possibile realizzare campagne di Product Placement anche sui social network: sempre più aziende in tutto il mondo scelgono piattaforme come Facebook e Instagram e la figura dell’influencer per pubblicizzare i propri prodotti con stories o post dedicati.

I vantaggi del marketing non convenzionale per le aziende.

Insomma, il marketing non convenzionale trova i modi più creativi e innovativi per promuovere un prodotto o un’idea. Risiede proprio in questo aspetto uno dei vantaggi principali che rendono queste strategie molto attraenti per le aziende: perché permettono loro, tra le altre cose, di distinguersi dalla concorrenza.

Un’altra questione da non sottovalutare è che queste trovate comunicative sono spesso progettate per coinvolgere i consumatori e non semplicemente per trasmettere un messaggio pubblicitario. Ciò può generare una maggiore interazione e partecipazione da parte dei soggetti raggiunti, contribuendo a creare un legame più forte con il marchio.

Marketing non convenzionale

Proprio perché sono spesso inaspettate, sorprendenti o emotivamente coinvolgenti, le iniziative di marketing non convenzionale tendono ad essere più memorabili rispetto agli annunci pubblicitari tradizionali. L’obiettivo e il risultato, infatti, è proprio quello di lasciare un’impronta duratura sui consumatori e aumentare così la probabilità di una conversione futura. La capacità di un’azienda di generare buzz e diventare virali – oltre a generare un potenziale incremento delle vendite – contribuisce anche a “spingere” il marchio all’attenzione del pubblico su scala globale.

E l’aspetto migliore di tutto questo è che molte delle strategie di marketing non convenzionale richiedono meno risorse finanziarie rispetto alle campagne di comunicazione tradizionali e possono essere realizzate da qualsiasi azienda, perché tutto quello di cui hanno bisogno è un’idea nuova, sorprendente e fuori dagli schemi! È grazie alla loro “pazzia” che anche piccole imprese o startup con budget limitati, possono ottenere un grande fragore mediatico e impatto sul proprio pubblico di riferimento, ma non solo.

Conclusioni.

Con i suoi numerosi vantaggi, optare per una strategia di marketing non convenzionale può spesso rivelarsi la soluzione migliore per le aziende in cerca di successo nel mercato attuale. Definire una campagna di questo tipo, però, non è semplice come può apparire. Bisogna utilizzare in maniera corretta tutte le sue modalità e i suoi strumenti per evitare che la natura audace e fuori dagli schemi di molte di queste tattiche generi problemi di percezione negativa o reazioni impreviste da parte dei consumatori.

Ma niente paura! Per sperimentare la loro efficacia ti basterà affidarti ad un team di esperti come quello di Naytes, agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia: la collaborazione sinergica di un team di copywriter, grafici e marketing strategist ti permetterà di definire la strategia di marketing non convenzionale più adatta alla tua azienda.

Strumenti essenziali per l’analisi dei competitor del tuo e-commerce: la guida di Naytes

In un mondo che si sta trasformando in un’arena competitiva sempre più accesa, la comprensione del mercato in cui si opera e l’identificazione chiara dei tuoi competitor diventano pilastri centrali. Questa consapevolezza è vitale per strutturare una strategia di marketing e comunicazione che sia non solo efficace, ma anche innovativa. L’analisi dettagliata dei competitor non è solo una parte integrante del vostro e-commerce, ma è diventata una necessità ineludibile. Con la fortuna di vivere nell’era digitale, la tecnologia ci ha regalato gli strumenti per condurre tali analisi con una facilità e precisione senza precedenti. In questo articolo, noi di Naytes agenzia di marketing e comunicazione, ti vogliamo fornire una guida pratica attraverso alcuni dei migliori e indispensabili strumenti per effettuare un’analisi dettagliata dei tuoi competitor sul mercato.

 

Google Trends: una finestra esclusiva su competitor e mercato.

Non possiamo parlare di strumenti senza menzionare Google Trends. Questa potente piattaforma fornisce una vista senza pari sulle tendenze di ricerca correnti su Google, diventando un faro per le tue strategie di marketing. Immagina di gestire un e-commerce incentrato su prodotti alimentari: tramite Google Trends potresti scoprire, ad esempio, che un termine specifico come “mango” sta vivendo un’impennata in termini di ricerche. Questa informazione potrebbe segnalare un’opportunità d’oro per ampliare il tuo catalogo e soddisfare una domanda crescente.

Ricerche di mercato e sui competitor: Netcom e Casaleggio, le tue lenti analitiche.

Le ricerche di mercato sono ben più che semplici numeri: rappresentano una miniera d’oro di intuizioni e informazioni. Portali come Netcom e Casaleggio emergono come baluardi in questo campo, offrendo analisi estremamente dettagliate su una miriade di settori. La bellezza di questi report è che molti di essi sono facilmente accessibili senza costi. Con questi dati alla mano, potrai immergerti in strategie che hanno dimostrato di funzionare e identificare le tendenze emergenti nel tuo settore specifico. Questo è fondamentale per avere una visione chiara della direzione in cui il mercato si sta muovendo.

Competitor

Ricerca organica e a pagamento su Google: la frontiera del tuo settore.

Quando si tratta di individuare i competitor diretti, la ricerca specifica su Google emerge come un’arma inestimabile. Inserendo keyword rilevanti relative al tuo settore, avrai una visione chiara dei competitor che dominano sia i risultati di ricerca a pagamento, che quelli organici. Questi rappresenteranno i tuoi principali avversari sul campo di battaglia delle SERP (pagine dei risultati di ricerca).

Strumenti di analisi competitiva: l’onnipotenza di SEMrush.

Strumenti come SEMrush sono veri e propri tesori per chiunque voglia avere un quadro chiaro della concorrenza. Con questi strumenti, puoi raccogliere dati cruciali su come i tuoi rivali stanno performando, non solo sui motori di ricerca, ma anche nei social media e nelle loro campagne pubblicitarie. Ti permettono infatti di scoprire quali keyword stanno targettizzando, analizzare i loro punti di forza e, cosa più importante, individuare le opportunità che potresti sfruttare a tuo vantaggio.

Amazon Scout: l’alleato imperdibile per i venditori su Amazon.

Per coloro che hanno l’obiettivo di dominare la piattaforma Amazon, l’utilizzo di Amazon Scout è quasi obbligatorio. Questa pratica estensione per browser ti offre uno sguardo approfondito sui venditori presenti su Amazon, permettendoti di analizzare i loro prezzi, margini di profitto e molto altro. È uno strumento fondamentale per chiunque voglia avere un’idea chiara della concorrenza su una delle piattaforme e-commerce più grandi ed utilizzate al mondo.

Competitor

Analizziamo i competitor con una lente d’ingrandimento.

Disporre di dati sui tuoi competitor è solo l’inizio. La vera maestria risiede nell’andare oltre le semplici cifre. Osserva le mosse dei tuoi concorrenti anche offline (quando rilevante), e avvalendoti di strumenti analitici avanzati, studia nel dettaglio le piattaforme che utilizzano, le integrazioni che hanno implementato e molto altro. E non fermarti qui: esplora i bilanci, le note integrative e altri documenti aziendali per ottenere una visione chiara delle loro strategie a medio e lungo termine.

Conclusioni.

Non c’è dubbio: l’analisi approfondita dei competitor è un elemento chiave per assicurarsi un posto al sole nel complicato mondo aziendale di oggi. Avvalendoti degli strumenti che abbiamo esplorato in questo articolo potrai avere una visione a 360 gradi del tuo mercato e dei giocatori chiave al suo interno. Questa consapevolezza ti fornirà le basi per creare strategie di marketing e comunicazione decisamente efficaci, per distinguerti dalla massa e per consolidare la tua presenza nel settore di riferimento. Ma non ti spaventare! Non sei solo in questo viaggio: il team di Naytes è al tuo fianco, pronto a supportarti in ogni passo. Non esitare a contattarci: insieme, possiamo intraprendere un percorso vincente verso il successo.

Real Time Marketing: perché è un ottimo alleato per la tua comunicazione

Negli ultimi anni avrai sicuramente sentito parlare, o meglio ancora, avrai assistito ad attività di Real Time Marketing. Si tratta di una delle tante strategie di comunicazione adottate dalle aziende e può essere definito come un approccio al mercato che fa leva sulla capacità dell’impresa di essere reattiva agli stimoli esterni. In altre parole, è un metodo che sfrutta i “trending topics” o “temi caldi” del momento e crea di conseguenza contenuti istantanei.

Come ogni altra strategia, anche il Real Time Marketing ha le sue regole, i suoi pro e i suoi contro, che oltre che alcune accortezze da prendere affinché funzioni nel modo migliore. Andiamo dunque a scoprire tutto quello che c’è da sapere per realizzare dei contenuti in tempo reale, mirati ed efficaci.

Quando fare Real Time Marketing.

Per cominciare, vediamo le principali occasioni in cui è consigliabile mettere in atto questa strategia. Sono due le variabili da tenere in considerazione, ovvero:

  1. La possibilità di prevedere l’evento;
  2. L’attitudine proattiva o reattiva dell’azienda.

Tenendo conto di queste due dimensioni, possiamo individuare alcune situazioni in cui il Real Time Marketing può essere un’ottima strategia per la tua azienda.

Eventi prevedibili.

Nel caso in cui l’evento sia altamente prevedibile, l’azienda può decidere di agire in maniera proattiva, preparando dei contenuti in anticipo. A questo punto si dovrà solo aspettare il momento in cui si manifestino le condizioni adatte per condividere i detti contenuti. Si può trattare di contenuti legati a giorni di festività, ricorrenze importanti oppure anche in relazione alla stagionalità. Alternativamente l’impresa può assumere un comportamento reattivo, ad esempio, suggerendo agli utenti acquisti simili a quelli appena effettuati e questo è possibile grazie ai sistemi di monitoraggio sempre più efficienti ed efficaci.

Eventi non prevedibili.

È però nel momento in cui gli eventi non sono prevedibili, che si realizzano i casi di Real Time Marketing più interessanti. Infatti, questo tipo di situazioni richiede una risposta reattiva da parte dell’azienda, la quale deve sapere intercettare e sfruttare la viralità di notizie, avvenimenti e tendenze recenti, in modo da creare contenuti perfettamente in linea con l’attualità.

Case Study.

Un celebre esempio è la pubblicità di Barilla del 2014 in cui sotto la scritta “Bentornati a casa” compaiono 11 maccheroni in fila di cui uno morsicato: è un chiaro riferimento alla nazionale di calcio italiana di ritorno dai mondiali, in particolare al difensore Giorgio Chiellini, che durante l’ultima partita dei mondiali – che sancì l’eliminazione dell’Italia – venne morso da Suarez, attaccante della squadra avversaria.

L’avvenimento, totalmente imprevedibile, ebbe una diffusione vastissima, sia sulle fonti di informazioni più autorevoli che sui social, e Barilla è solo una delle tante aziende che approfittò dell’occasione.

Real Time

Qualche consiglio per non sbagliare.

A questo punto, vediamo alcuni consigli utili per sapersi destreggiare al meglio con il Real Time Marketing.

Tempestività.

La prima cosa fondamentale da fare è tenersi costantemente aggiornati, non solo tramite le testate giornalistiche, ma anche attraverso i social, e in particolare è utile anche prestare attenzione all’universo dei meme (immagini ironiche che vivono su eventi recenti o su situazioni entrate nella cultura popolare del paese) che possono aiutare a cogliere la potenziale viralità di un avvenimento. È necessario poi essere veloci e reattivi, sia nell’intercettazione delle notizie e dei trend, sia nella creazione dei contenuti. Essere i primi a proporre un certo tipo di contenuto è fondamentale per riuscire ad ottenere un maggiore impatto sugli utenti!

Coerenza & buon gusto.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la coerenza. Il Real Time Marketing può essere molto vantaggioso, ma va utilizzato solo se c’è una reale attinenza tra l’evento in questione e il brand. Al contrario, corri il rischio di provocare un effetto opposto a quello desiderato. Inoltre, bisogna anche avere la sensibilità di capire quando è giusto o meno far leva su un determinato avvenimento. Volendo citare un caso di scarsa attenzione, l’azienda Groupalia, nel 2012, a poche ore dal terremoto in Emilia, ha postato un tweet il cui testo diceva “Paura del terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a Santo Domingo!”. Si tratta chiaramente di una scelta di cattivo gusto, che dimostra come non tutti i temi sono adatti.

Piano editoriale.

È utile, infine, impostare in anticipo un piano editoriale generale con le date più rilevanti per strutturare la comunicazione dell’azienda. Ad esempio, il marketing manager di Durex, brand molto abile nell’instant marketing, in un’intervista dice che alcune date fondamentali per la sua azienda possono essere la giornata contro l’omofobia o contro l’AIDS. Chiaramente il piano editoriale deve essere flessibile per poter inserire, quando si presentano, i contenuti realizzati in tempo reale che non possono essere previsti in anticipo.

Real Time

I vantaggi del Real Time Marketing.

Questo tipo di strategia di marketing, oltre a catturare l’attenzione e creare interesse intorno a sé, può portare anche tanti altri vantaggi alla tua azienda.

Innanzitutto, è un ottimo mezzo per aumentare la brand awareness. Il Real Time Marketing permette di creare contenuti spesso dal tono fresco e divertente, capaci di raggiungere un’alta viralità e rendere quindi il tuo brand molto più riconosciuto. Di conseguenza diventa anche più facile attrarre nuovi clienti e fidelizzare quelli già esistenti.

Creare questo tipo di contenuti sarà anche motivo di differenziazione per la tua azienda. Saper reagire in modo reattivo agli stimoli esterni farà emergere il tuo brand, rendendolo capace e attento, rispetto ai competitor, agli occhi del consumatore. Dunque, il tuo target di riferimento avrà una miglior percezione dell’azienda, la quale potrà trasmettere i suoi valori, scegliendo accuratamente gli episodi e i trend da associare alla propria comunicazione.

Inoltre, una volta affinata la capacità di scovare e approfittare delle giuste occasioni, potrai mettere in evidenza il vantaggio competitivo che appartiene alla tua impresa. Il beneficio principale, in questo caso, è di riuscire a farlo in modo frizzante e leggero, senza darlo troppo a vedere, ma lasciando comunque il segno.

Un ulteriore vantaggio lo possiamo trovare nel rapporto che si crea con gli utenti. Il Real Time Marketing, infatti, è una strategia di comunicazione molto coinvolgente, che solitamente genera un alto numero di interazioni, le quali ti permetteranno di raccogliere informazioni sul tuo pubblico. Like, commenti e condivisioni sono fondamentali per conoscere i gusti e i bisogni dei potenziali clienti. In questo modo potrai realizzare prodotti e campagne marketing su misura per loro.

Come fare Real Time Marketing.

Da quanto detto finora, emerge chiaramente che il Real Time Marketing è una strategia di comunicazione che vale la pena di essere approfondita e adoperata. È un modo di comunicare attraente sia per chi ne fa uso, sia per chi ne è spettatore. Questo grazie al suo carattere brillante, a volte anche irriverente, e soprattutto per la connessione che instaura con gli avvenimenti dell’attualità, che lo rende intuitivo e fruibile da parte di tutti.

Tuttavia, come abbiamo già sottolineato, bisogna avere le giuste attenzioni prima di decidere realizzare questo genere di contenuti. Un solo post sbagliato, che tocca un argomento troppo delicato, potrebbero rovinare irrimediabilmente l’immagine dell’azienda. È per questo che ti consigliamo di rivolgerti ad un’agenzia di comunicazione e marketing esperta come Naytes, che da anni aiuta i propri clienti a gestire tutto ciò che riguarda la propria immagine e comunicazione.

Tone of voice: come identificare e usare il giusto tono di voce

Nel mondo del marketing, il tono di voce del brand è un aspetto essenziale per creare un’identità di marca forte e ben definita, per distinguersi dalla concorrenza e per costruire una forte relazione con i propri clienti. Il tone of voice, infatti, rappresenta un elemento chiave per comunicare un’immagine di brand unica e riconoscibile. Si può a tutti gli effetti identificare come parte fondamentale della personalità e dello stile di comunicazione di un’azienda. Immagina il tuo business come una persona: il tono di voce è il modo in cui si esprime, nel momento in cui parla direttamente o meno al proprio pubblico.

Il tone of voice è un fattore fondamentale per il marketing aziendale e caratteristica determinante nel modo di fare comunicazione, perché ne caratterizza e influenza ogni aspetto. Data l’importanza del tone of voice per la tua azienda, andiamo ad esplorare come definirlo, come utilizzarlo per il marketing e cercheremo di fornire alcuni esempi di successo di brand, che hanno saputo creare un tono di voce distintivo.

Come definire il tone of voice.

Per definire il tone of voice della tua azienda, è necessario prendere in considerazione in primo luogo la personalità e i valori della tua azienda, nonché il tuo target di riferimento. È, infatti, fondamentale che si individuino le caratteristiche che distinguono il tuo brand dai competitor e che desideri trasmettere al mondo. Inoltre, sarà molto importante analizzare il tuo pubblico di riferimento, o quello a cui vuoi parlare, per comprendere come comunicare in modo efficace con loro. Infine, dovrai definire lo stile di comunicazione che vorrai utilizzare in tutte le tue attività di marketing.

In questa fase di analisi interna, è necessario chiedersi qual è il posizionamento che si vuole raggiungere sul mercato, ma anche e soprattutto come si vuole essere percepiti dal pubblico e quali i valori che si vuole trasmettere. Molto utile, dunque, è stilare una lista di parole chiave e frasi che pensi identifichino perfettamente la tua azienda. In ogni caso, un periodo di test su un campione ridotto di clienti affezionati e/o potenziali tali, per valutare l’efficacia della comunicazione e apportare eventuali modifiche.

Quali fattori considerare?

Per trovare il giusto tono di voce per la tua azienda, ci sono alcuni fattori che dovresti considerare attentamente, quali:

  1. Brand Identity. Il tone of voce deve essere coerente con l’identità della tua marca. Se il tuo brand è giovane e fresco, dovrebbe essere informale e amichevole. Se invece è serio e professionale, userai un tono più formale e rispettoso;
  2. Pubblico di riferimento. Le tue comunicazioni dovranno essere adatte al pubblico di riferimento. Se il tuo target è costituito da adolescenti, ad esempio, il tono di voce dovrà essere più informale e divertente; mentre se è costituito da professionisti, sarà più tecnico e formale;
  3. Contesto. Il tono di voce dovrà sempre essere adatto al contesto in cui viene utilizzato. Ad esempio, un post su Instagram potrebbe richiedere un tono più colloquiale rispetto ad una newsletter inviata ad un elenco di clienti;
  4. Obiettivi. Gli obiettivi che vuoi raggiungere saranno sempre una guida e un fattore da considerare, nelle tue comunicazioni. Se l’obiettivo è quello di promuovere un prodotto o servizio, il tono di voce sarà, ad esempio, più persuasivo e incentrato sui vantaggi del prodotto o servizio offerto;
  5. Competitor. In ogni attività che compi, buona norma è sempre quella di differenziarsi e distinguersi dagli altri player sul mercato. In questo modo sarà per te più semplice attirare l’attenzione dei clienti;
  6. Linguaggio. Il tone of voice dovrà essere adatto al linguaggio utilizzato dalla tua azienda: se la tua azienda utilizza un linguaggio tecnico, il tono di voce dovrebbe essere altrettanto tecnico e specializzato.

Considerare attentamente questi fattori ti aiuterà a trovare il tono di voce giusto per la tua azienda e a comunicare in modo efficace con il tuo pubblico di riferimento.

Tone of voice

Come utilizzare il tone of voice.

Una volta identificato un tono di voce che rappresenta a dovere la tua azienda, è importante che venga utilizzato in modo coerente in tutti i canali di marketing dell’azienda, dalla pubblicità ai social media. L’obiettivo è creare un’immagine di marca coesa e riconoscibile, che contribuisca a rafforzare la relazione con il pubblico e ad aumentare la fiducia dei clienti. Inoltre, è importante adattare la voce di marca alle esigenze specifiche di ogni canale di marketing, mantenendo comunque coerenza con il tono generale.

I vantaggi.

Curare il tone of voice del proprio brand aziendale offre diversi vantaggi:

  1. Coerenza. Utilizzare la stessa linea di comunicazione in tutti i canali aziendali, online e offline, ti aiuterà a mantenere un’immagine coordinata e riconoscibile;
  2. Memorabilità. Un tone of voice distintivo e memorabile ti permetterà di creare un’identità del marchio forte e distinguibile dai concorrenti;
  3. Coinvolgimento. Un tono di voce ben curato può suscitare emozioni e coinvolgere il pubblico di riferimento, aiutando a creare una relazione più forte e duratura con i clienti;
  4. Posizionamento. Tra le tante variabili che concorrono a posizionare l’azienda in modo preciso nel mercato, il tono di voce aiuterà il tuo brand a distinguendosi per valori, tono, personalità e stile;
  5. Chiarezza. Una comunicazione chiara, coerente e ben definita farà la differenza nel dialogare in modo efficace con il pubblico di riferimento, riducendo la possibilità di fraintendimenti o di ambiguità;
  6. Fidelizzazione. Un tone of voice riconoscibile e distintivo contribuisce in modo importante nella fidelizzazione dei clienti, perché permette di creare una relazione di fiducia e di affinità tra marchio e pubblico.

In sintesi, curare il tone of voice del proprio brand aziendale offre numerosi vantaggi per l’immagine e la reputazione della tua azienda, nonché per la relazione con i clienti e il posizionamento nel mercato di riferimento.

Come evitare gli errori nella creazione del tone of voice.

Per evitare errori nella creazione del tone of voice, è importante definire una personalità e uno stile di comunicazione coerenti con i valori dell’azienda e il pubblico di riferimento. Inoltre, è importante evitare di utilizzare toni offensivi o discriminanti, poiché ciò potrebbe danneggiare l’immagine dell’azienda. Infine, è importante testare la voce di marca su un campione di pubblico e raccogliere feedback per apportare eventuali modifiche.

Esempi di tone of voice di successo.

Ci sono molti esempi di aziende che hanno creato un tone of voice distintivo e di successo. Ad esempio, la marca di cosmetici Lush utilizza un tono fresco e frizzante, che comunica i suoi valori di sostenibilità e di produzione di prodotti freschi. Airbnb, d’altra parte, ne utilizza uno più personale e vicino al cliente, che riflette la sua mission di connettere le persone attraverso esperienze di viaggio autentiche. Infine, la marca di moda Dollar Shave Club si identifica per comunicazioni scherzose e irriverenti, che si rivolgono ad un pubblico maschile e sfida gli stereotipi tradizionali della cura personale. Vediamo altri esempi significativi:

Tone of voice

Altri esempi.

  1. Apple. Il tono è minimalista, elegante e tecnologico. Il linguaggio utilizzato è chiaro e diretto, con un’attenzione particolare ai dettagli. L’obiettivo è quello di comunicare l’innovazione e la semplicità dell’utilizzo dei loro prodotti;
  2. Coca-Cola. Il tone of voice di Coca-Cola è allegro, amichevole e ottimista. Utilizza un linguaggio semplice, diretto e accessibile, con l’obiettivo di diffondere una sensazione di felicità e leggerezza tra i suoi consumatori;
  3. Nike. Nelle sue comunicazioni vuole trasmettere energia, ispirazione e motivazione personale al suo pubblico. Il linguaggio utilizzato è diretto, con un’attenzione particolare alle emozioni e ai valori che il marchio rappresenta. L’obiettivo di Nike è quello di motivare i consumatori a raggiungere i propri obiettivi sportivi e personali.
  4. Dove. Si colloca in una fascia molto differente dalle precedenti: il tono di Dove è rassicurante, autentico e inclusivo. Utilizza un linguaggio semplice, accessibile e sensibile, con l’obiettivo di diffondere un messaggio di bellezza naturale e di accettazione di se stessi.
  5. Old Spice. La comunicazione di marca di Old Spice è sarcastica, ironica e divertente. Utilizza un linguaggio giocoso e irriverente, con l’obiettivo di distinguersi dai concorrenti e di conquistare un pubblico giovane e maschile.

Questi sono solo alcuni esempi di tone of voice di aziende famose, ma ogni azienda ha il proprio stile unico e distintivo. Scegliere il tono di voce giusto per la tua azienda può richiedere tempo e sforzo, ma è fondamentale per comunicare in modo efficace con il tuo pubblico di riferimento.

Come misurare l’efficacia del tone of voice.

Per misurare l’efficacia del tone of voice, è possibile utilizzare una serie di metriche, tra cui la fedeltà dei clienti, la reputazione online e le vendite. Ad esempio, il grado di coinvolgimento dei clienti sui social media può essere un indicatore molto caratterizzante del livello di consolidamento della relazione di fiducia con il pubblico. Inoltre, è possibile raccogliere feedback da parte dei clienti attraverso sondaggi o focus group per valutarne l’efficacia.

L’importanza del tone of voice nella comunicazione di marca non dovrebbe essere sottovalutata. Una voce di marca distintiva e coerente può aiutare le aziende a distinguersi dalla concorrenza e a costruire una relazione di fiducia con il pubblico. Tuttavia, per creare una voce di marca efficace, è importante comprendere la personalità e i valori dell’azienda, nonché il pubblico di riferimento, e utilizzare il tone of voice in modo coerente in tutti i canali di marketing. Con la giusta strategia, può diventare un potente strumento per il successo dell’azienda!

 

Naytes di Reggio Emilia, esperta agenzia di comunicazione e marketing, da anni aiuta i propri clienti ad identificare il proprio corretto tone of voice. Un complesso e ricco percorso di analisi e studi porterà la tua azienda al miglior tone di voce per comunicare con clienti e potenziali tali. Grazia ad uno staff di professionisti in vari settori della comunicazione digitale e tradizionale, Naytes è il partner perfetto per portare il tuo brand al successo!

I primi passi verso il tuo sito web: cosa sono dominio e hosting?

Al giorno d’oggi, per ogni azienda, avere una presenza forte e ben riconoscibile sul web è fondamentale. La comunicazione digitale e il modo di porsi nei confronti dei clienti e potenziali tali sono aspetti importantissimi per ogni brand. Uno dei primi passi per affermarsi online, è quello di realizzare un sito web di alta qualità, che sappia esprimere l’identità e i valori del brand, ma che sappia anche presentare i prodotti e servizi offerti, al target di pubblico corretto. Il sito aziendale è la vetrina digitale dell’attività, a tutti gli effetti analoga alle più tradizionali vetrine su strada nel mondo “reale”. Tra le primissime decisioni da prendere per creare un sito web da zero riguardano il dominio e l’hosting.

Ma cosa sono esattamente? Quali sono i concetti che stanno alle spalle di dominio e hosting? E quali sono le differenze tra i due? In questo articolo, spiegheremo in dettaglio che cosa sono il dominio e l’hosting, come funzionano e come gestirli.

Cos’è un dominio e come funziona?

Un dominio è un nome univoco che identifica un sito web su internet. Il dominio consente agli utenti di accedere al sito utilizzando un nome facile da ricordare, invece di dover utilizzare un complesso indirizzo IP numerico, molto difficile da poter memorizzare, soprattutto perché, mediamente, navighiamo decine di siti differenti ogni giorno.

Il dominio è composto da due parti principali: il nome di dominio e l’estensione di dominio. Ad esempio, in “naytes.it”, “naytes” è il nome e “.it” è l’estensione. Quando si digita un nome di dominio nel browser (come Chrome, Safari, Mozilla ecc…), il computer utilizza il sistema dei DNS (nomi di dominio, appunto) per tradurre il nome nell’indirizzo IP numerico del server web corrispondente, che viene quindi utilizzato per recuperare, in questo caso, naytes.it, dal server in cui è allocato.

Registrazione del dominio.

La registrazione del dominio è il processo mediante il quale si acquisisce il diritto esclusivo di utilizzare un nome sul web. Il primo passo è, ovviamente, scegliere un nome che sia disponibile, ossia che non sia già utilizzato da terzi. Successivamente, sarà la volta dell’identificazione dell’estensione desiderata. E, per chiudere, la presentazione di tutte le necessarie informazioni di registrazione, come avviene per ogni acquisto online.

I prezzi per la registrazione di un dominio possono variare a seconda dell’estensione, della durata della registrazione e del provider scelto. In generale, i prezzi annuali per la registrazione di dominio vanno da pochi euro per le estensioni più comuni come .com, .org e .net, a qualche centinaio di euro per altre più specifiche come .luxury, .vip o .estate.

Dominio

Il servizio di hosting.

L’hosting è il servizio che consente di pubblicare un sito web su internet, rendendolo accessibile ai visitatori. L’hosting prevede l’utilizzo di server web (= computer ad alte prestazioni che ospitano i file del sito web e li rendono disponibili al pubblico attraverso una connessione internet ad alta velocità). Gli utenti possono scegliere tra diversi tipi di hosting, tra le soluzioni più comuni troviamo l’hosting “condiviso”, “dedicato”, “VPS” (Virtual Private Server) e “cloud”.

Tipi di hosting: condiviso, dedicato, VPS, cloud.

Esistono quindi diversi tipi di hosting tra cui scegliere, ciascuno con le proprie caratteristiche e vantaggi. Di seguito sono riportati i quattro tipi di hosting più comuni:

  1. Hosting condiviso. Questo tipo di hosting prevede che un sito web condivida lo stesso server con altri siti. Ciò significa che le risorse del server, come la CPU, la RAM e la larghezza di banda, vengono divise tra tutti gli “ospitati” sul server. L’hosting condiviso è generalmente la tipologia più economica, ma potrebbe non essere la scelta migliore per i siti web ad alto traffico o che richiedono prestazioni elevate;
  2. Hosting dedicato. In questo caso un intero server viene assegnato a un singolo sito web. Ciò significa che tutte le risorse hardware del server di cui nel punto 1., sono a disposizione esclusiva di quel determinato sito. L’hosting dedicato può offrire prestazioni elevate, maggiore sicurezza e maggiore controllo, ma è anche più costoso rispetto ad altre opzioni;
  3. Virtual Private Server. Il VPS è un tipo di hosting che simula un server dedicato all’interno di un server condiviso. In pratica, il VPS suddivide il server in diverse parti, ognuna delle quali funge da server virtuale autonomo. Ogni VPS ha le proprie risorse hardware e l’utente ha controllo completo sul proprio ambiente. Una buona scelta per siti ad alto traffico che richiedono più risorse rispetto all’hosting condiviso, ma non richiedono un server dedicato;
  4. Hosting cloud. Utilizza una rete di server connessi tra loro per ospitare i siti web. Ciò significa che ogni singolo sito viene ospitato su più server contemporaneamente. Questa soluzione offre maggiore flessibilità, scalabilità e disponibilità rispetto ad altre forme di hosting. È una buona scelta per i siti con picchi di traffico imprevedibili o che richiedono alta disponibilità e scalabilità.

Dominio

Come scegliere il provider adatto alle tue esigenze.

La scelta del provider di hosting dipende dalle specifiche necessità tue e del tuo sito aziendale. Ma quali sono i fattori più importanti da considerare nella scelta? Vediamoli insieme:

  1. Tipo di hosting. Determinare quale tipo di hosting è necessario (vedi paragrafo precedente) in base alle esigenze del sito web e alla quantità di traffico prevista;
  2. Affidabilità. Verificare che il provider offra un uptime garantito del 99,9% e che disponga di un supporto tecnico affidabile per affrontare eventuali problemi;
  3. Prestazioni. Assicurarsi che il provider di hosting offra prestazioni veloci e affidabili, utilizzando server ad alta velocità e connessioni internet veloci;
  4. Sicurezza. Verificare che l’hosting offra misure di sicurezza per proteggere il sito da attacchi informatici, hacker e virus;
  5. Scalabilità. Verificare che offra anche la possibilità di aggiornare il piano di hosting a seconda delle mutevoli esigenze nel tempo;
  6. Prezzo. Confrontare sempre i prezzi tra le diverse soluzioni, soppesandone il rapporto qualità-prezzo.

Conclusione.

Come sarà ormai evidente, dominio e hosting sono due cose completamente diverse, certamente legate tra loro (ed è per questo che spesso vengono confuse), ma molto differenti. In sintesi, il dominio è l’indirizzo web del sito, mentre l’hosting si riferisce alla locazione su un server. Senza un dominio, il sito non sarebbe accessibile su internet, mentre senza l’hosting non avrebbe un luogo in cui risiedere e non sarebbe disponibile.

Per la gestione dell’hosting e del dominio per il loro sito web, molte aziende si affidano a professionisti del settore. Naytes, agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, da anni si occupa della realizzazione di siti web e della loro gestione, dall’acquisto del dominio, allocato su server di proprietà, alla consegna del sito pronto per la messa online, effettuando poi, nel corso degli anni, la necessaria manutenzione e tutti gli aggiornamenti necessari a garantirne il corretto funzionamento e performance eccellenti. Contattaci e richiedi subito una consulenza gratuita per la realizzazione o la manutenzione del tuo sito web aziendale!