Il mondo in cui viviamo è in continua evoluzione e, con questo, anche il modo di fare marketing cambia costantemente. I mutamenti sociali, tecnologici ed economici trasformano il modo in cui le aziende comunicano e interagiscono con i consumatori, portandole ad esplorare le strategie più disparate, sempre nuove e innovative. Si potrebbe dire che molte realtà stanno percorrendo strade di “marketing non convenzionale”, con l’obiettivo di raggiungere nuovi ed efficaci risultati.
Negli ultimi anni, infatti, la comunicazione sembra puntare in particolare sull’autenticità, sulla personalizzazione del messaggio e sul coinvolgimento del cliente, sui valori del marchio e sulla responsabilità sociale, anche in risposta al fatto che il consumatore di oggi è autonomo, competente, selettivo ed esigente.
Nel quadro descritto, un approccio che sta guadagnando sempre più rilevanza in questo scenario è – come già anticipato – l’unconventional marketing o marketing non convenzionale. Si tratta di una soluzione di marketing, un modo di interagire con il proprio target aziendale, che sfida la tradizione e apre nuove strade per l’engagement del pubblico.
Cerchiamo quindi di approfondire cosa si intenda per marketing non convenzionale e quali possono essere le tecniche e le strategie che si possono adottare.
Cosa si intende per unconventional marketing?
Con il termine unconventional marketing facciamo riferimento all’idea di marketing dinamico, ad un insieme di strategie di comunicazione alternative che fanno leva su creatività, originalità e fattore sorpresa per raggiungere e impressionare il pubblico. È proprio l’impatto sui consumatori a rappresentare il pilastro portante di queste strategie perché sono loro a poter diffondere e rendere virale una campagna pubblicitaria lanciata da un brand.
Ti sarai già trovato di fronte se non addirittura seduto sopra a iniziative di questo tipo. Ne esistono di diverse, ognuna caratterizzata da tecniche e approcci propri, ma una cosa le accomuna tutte: sanno sorprendere.
Vediamo quali sono le forme più comuni:
Guerrilla marketing.
Utilizza tecniche pubblicitarie poco convenzionali e a basso costo per sorprendere e coinvolgere il pubblico in maniera inaspettata. L’adattabilità e la flessibilità sono il vero valore aggiunto di questa forma di marketing non convenzionale: si può fare “guerrilla” per promuovere un nuovo prodotto o servizio, per riparare a una crisi d’immagine o, ancora, per sensibilizzare rispetto ad un determinato tema o problema sociale.
Il messaggio viene reso nel mondo reale stravolgendo e reinterpretando l’ambiente abituale del consumatore: strade, piazze, lampioni, strisce pedonali, vengono modificati fisicamente al fine di creare un’esperienza originale ed immediata di incontro con il brand.
Un esempio concreto ci è offerto dal brand Nestlé: una panchina e le sue doghe diventano la barretta di cioccolato KitKat, per metà ancora avvolta nell’iconica confezione rossa.
Ed ecco che diventa possibile sedersi comodi e rilassarsi su strategie di marketing!
Viral marketing.
È una strategia di promozione che sfrutta il passaparola e l’uso dei social media per creare contenuti digitali che si diffondano rapidamente tra i consumatori attraverso la condivisione online.
I video, i meme, le GIF virali sono gli esempi più immediati di contenuti aziendali che diventano popolari, grazie alla loro semplicità di lettura e alla familiarità degli utenti con formati come questi. Al contrario di quanto potrebbe sembrare, una campagna di marketing virale richiede un’accurata strutturazione: i contenuti devono essere in grado di catturare l’attenzione degli utenti tanto da spingerli naturalmente a diffondere il messaggio sul web e sui social media.
Un’iniziativa del genere è stata promossa da McDonald’s nel 2015: presentati in pigiama e ti prometto una colazione gratis! Estremamente semplice ma estremamente efficace, proprio in virtù della sua accessibilità. L’hashtag dedicato #ImLovinIt divenne virale in poche ore, entrando nei trending topics su Twitter.
Marketing esperienziale.
Concentrandosi sulla Brand Awareness, l’obiettivo di queste strategie è quello di creare un ambiente che favorisca il desiderio dei clienti di prendere parte o lasciarsi coinvolgere dall’evento. Il marketing esperienziale può spaziare dai pop-up store agli eventi virtuali, a feste, a installazioni interattive. Quanto più l’iniziativa è divertente e interessante, tanto più è probabile che gli utenti vorranno saperne di più e utilizzare il prodotto o il servizio promosso.
Oltre che per scopi promozionali, una campagna di questo tipo può anche essere creata semplicemente per riflettere l’essenza e i valori del brand. Lo storytelling si rivela spesso la strategia adatta in questi casi perché permette di creare un legame emotivo con il consumatore, raccontando non solo ciò che l’azienda fa ma anche ciò che l’azienda è.
In ogni caso, il marketing esperienziale per avere successo deve creare un’esperienza memorabile per lo spettatore. Ikea ha spesso centrato l’obiettivo creando veri e propri eventi virali. Un esempio è lo sleep-over organizzato nel 2011 in Gran Bretagna: una selezione di 100 persone ha avuto la possibilità di dormire nei letti del mega-store Ikea tra i prodotti del brand, sentendosi come a casa propria.
Product Placement.
Consiste nell’inserimento di prodotti o marchi in contenuti come libri, film, programmi televisivi o video musicali, al fine di raggiungere un pubblico più ampio e influente. Si può trattare di Screen Placement se l’inserimento è di tipo visual, di Script Placement quando invece è di tipo verbale, come nel caso del testo di una canzone nella quale si richiama un brand, o, ancora, di Plot Placement quando il prodotto è il protagonista della trama, come nel film “Il Diavolo veste Prada”.
Davanti a queste strategie, lo spettatore non è portato ad identificare l’impresa inserzionista come fonte del messaggio, ma lo associa piuttosto all’attore che ha fatto uso del prodotto o che ne ha parlato.
È possibile realizzare campagne di Product Placement anche sui social network: sempre più aziende in tutto il mondo scelgono piattaforme come Facebook e Instagram e la figura dell’influencer per pubblicizzare i propri prodotti con stories o post dedicati.
I vantaggi del marketing non convenzionale per le aziende.
Insomma, il marketing non convenzionale trova i modi più creativi e innovativi per promuovere un prodotto o un’idea. Risiede proprio in questo aspetto uno dei vantaggi principali che rendono queste strategie molto attraenti per le aziende: perché permettono loro, tra le altre cose, di distinguersi dalla concorrenza.
Un’altra questione da non sottovalutare è che queste trovate comunicative sono spesso progettate per coinvolgere i consumatori e non semplicemente per trasmettere un messaggio pubblicitario. Ciò può generare una maggiore interazione e partecipazione da parte dei soggetti raggiunti, contribuendo a creare un legame più forte con il marchio.
Proprio perché sono spesso inaspettate, sorprendenti o emotivamente coinvolgenti, le iniziative di marketing non convenzionale tendono ad essere più memorabili rispetto agli annunci pubblicitari tradizionali. L’obiettivo e il risultato, infatti, è proprio quello di lasciare un’impronta duratura sui consumatori e aumentare così la probabilità di una conversione futura. La capacità di un’azienda di generare buzz e diventare virali – oltre a generare un potenziale incremento delle vendite – contribuisce anche a “spingere” il marchio all’attenzione del pubblico su scala globale.
E l’aspetto migliore di tutto questo è che molte delle strategie di marketing non convenzionale richiedono meno risorse finanziarie rispetto alle campagne di comunicazione tradizionali e possono essere realizzate da qualsiasi azienda, perché tutto quello di cui hanno bisogno è un’idea nuova, sorprendente e fuori dagli schemi! È grazie alla loro “pazzia” che anche piccole imprese o startup con budget limitati, possono ottenere un grande fragore mediatico e impatto sul proprio pubblico di riferimento, ma non solo.
Conclusioni.
Con i suoi numerosi vantaggi, optare per una strategia di marketing non convenzionale può spesso rivelarsi la soluzione migliore per le aziende in cerca di successo nel mercato attuale. Definire una campagna di questo tipo, però, non è semplice come può apparire. Bisogna utilizzare in maniera corretta tutte le sue modalità e i suoi strumenti per evitare che la natura audace e fuori dagli schemi di molte di queste tattiche generi problemi di percezione negativa o reazioni impreviste da parte dei consumatori.
Ma niente paura! Per sperimentare la loro efficacia ti basterà affidarti ad un team di esperti come quello di Naytes, agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia: la collaborazione sinergica di un team di copywriter, grafici e marketing strategist ti permetterà di definire la strategia di marketing non convenzionale più adatta alla tua azienda.
Il ruolo dell’AI nella società odierna e nel marketing.
L’unica costante nella vita è il cambiamento. Tutto ciò che ci circonda è destinato ad evolversi, in un modo o in un altro. E la tecnologia, fin dalle sue prime applicazioni, ha rispettato egregiamente questo processo. Dalla stampa a caratteri mobili di Gutenberg fino all’avvento dell’AI marketing, il nostro mondo è in continuo cambiamento, fatto di pc all’avanguardia, schermi LCD sempre più grandi, smartphone che fanno di tutto, chatbots sempre più realistici e internet che è ovunque intorno a noi. L’unica costante è che l’innovazione tecnologica cresce a ritmi sempre più incessanti.
Oggi, in particolar modo il mondo del marketing, sta attraversando un profondo cambiamento, avendo abbracciato un nuovo strumento dalle infinite potenzialità: l’Intelligenza Artificiale. Annette Chacko di Sprout Blog afferma infatti che l’AI marketing è destinato a guidare il 45% dell’economia globale totale entro il 2030.
L’AI utilizza un’infinità di dati e metadati che, combinati tra loro, riescono non solo a fornire servizi personalizzati ai consumatori, ma anche a influenzarne la domanda. In che modo? Imparando, per esempio, ad analizzare le loro azioni, a prevederne i comportamenti e a comprenderne preferenze, abitudini e bisogni.
Prima di domandarci cosa sia l’AI marketing e quali siano le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale nel marketing, capiamo cosa si intende per Intelligenza Artificiale.
Che cos’è l’Intelligenza Artificiale?
Con “Intelligenza Artificiale”, o AI, ci si riferisce alla capacità di un computer digitale di eseguire funzioni cognitive comunemente collegate alla mente umana, come la capacità di ragionare, prendere decisioni, scoprire significati, imparare dall’esperienza passata e generare testi in un linguaggio naturale. In pratica è una macchina in grado di apprendere, imitare e simulare il comportamento intelligente degli esseri umani.
Da non confondere con la machine learning, la branca dell’AI che si riferisce alla capacità di creare un’Intelligenza Artificiale, ossia in grado di generare conoscenza a partire da dati preesistenti, in ottica di apprendimento automatico.
I software di Intelligenza Artificiale moderni.
I software di AI moderni sono in grado di prendere decisioni che di solito verrebbero prese dagli esseri umani. Per fare ciò utilizzano reti neurali artificiali (artificial neural network, abbreviato in ANN). Si tratta di un insieme di strumenti e tecnologie che ci permettono di utilizzare l’apprendimento automatico per automatizzare, appunto, compiti specifici.
Ecco alcuni esempi di software AI moderni, utilizzati nel campo del marketing:
- HubSpot.
Offre una suite di strumenti di automazione del marketing che utilizzano l’IA per migliorare la generazione di lead, la gestione dei clienti e la personalizzazione delle comunicazioni. L’AI di HubSpot può aiutare a identificare i potenziali clienti più promettenti e automatizzare le campagne di marketing.
- Mailchimp.
È una piattaforma di automazione delle e-mail marketing che utilizza l’IA per migliorare la segmentazione del pubblico, la personalizzazione delle email e l’ottimizzazione degli orari di invio. L’AI di Mailchimp può anche suggerire contenuti e oggetti migliori per le e-mail.
- AdRoll.
È una piattaforma di advertising digitale che utilizza l’AI per ottimizzare le campagne pubblicitarie online. L’AI analizza i dati degli utenti per identificare il pubblico più adatto e ottimizza le offerte pubblicitarie in tempo reale per massimizzare il ROI.
- Chatbots di marketing.
Molte aziende utilizzano chatbot basati sull’AI per migliorare l’interazione con i clienti e i visitatori del sito web. Questi chatbot possono rispondere alle domande dei clienti, fornire assistenza, raccogliere dati di contatto e condurre gli utenti attraverso il processo di acquisto.
Questi sono solo alcuni esempi di come l’AI sta rivoluzionando il campo del marketing, migliorando l’efficacia delle strategie, l’interazione con i clienti e l’automazione delle attività ripetitive. L’AI può aiutare i marketer a prendere decisioni più informate e a offrire esperienze più personalizzate ai loro clienti.
Uno dei software più conosciuti e più utilizzati di intelligenza artificiale, al giorno d’oggi, è sicuramente ChatGPT.
Cos’è ChatGPT e come funziona.
Per capire come funziona, bisogna partire da una definizione precisa di cosa sia ChatGPT. E per essere il più precisi possibile, l’abbiamo chiesto direttamente a GPT!
“ChatGPT è un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI basato sull’architettura GPT (Generative Pre-trained Transformer). È una versione specifica di GPT progettata per generare testo conversazionale coerente e significativo in risposta a domande e input degli utenti. GPT è una delle iterazioni più avanzate di modelli di linguaggio basati su trasformatori.”
Prima di essere messo in produzione, GPT è stato addestrato su una vasta quantità di testo da Internet. Questo addestramento iniziale gli ha permesso di apprendere il linguaggio naturale, la grammatica, il contesto e una conoscenza generale del mondo.
Quando si fornisce un input a ChatGPT, il modello elabora l’input attraverso le sue reti neurali e genera una risposta in base al contesto e alla comprensione del testo fornito. La risposta è generata una parola alla volta, tenendo conto del contesto precedente per garantire una coerenza nel testo generato.
In breve, ChatGPT è un modello di linguaggio avanzato che utilizza un’architettura a trasformatori e l’apprendimento automatico su grandi dataset per generare testo conversazionale in risposta a input umani. È stato utilizzato in una varietà di applicazioni, tra cui assistenti virtuali, chatbot, servizi di supporto clienti automatizzati e molto altro.
I vantaggi dell’AI per le aziende.
L’intelligenza artificiale rappresenta uno strumento molto interessante di lavoro, per ogni tipo di azienda. Presenta infatti una serie di innegabili vantaggi, che ovviamente dipendono dall’applicazione specifica e dal contesto in cui viene utilizzata. Ecco una panoramica generale dei principiali pro dell’utilizzo delle intelligenze artificiali:
- Automatizzazione.
L’AI può automatizzare compiti ripetitivi e noiosi, consentendo agli esseri umani di concentrarsi su attività più creative e ad alto valore aggiunto.
- Velocità e precisione.
Può elaborare enormi quantità di dati in tempi molto brevi e fornire risultati con elevata precisione.
- Apprendimento continuo.
Gli algoritmi possono migliorare nel tempo attraverso l’apprendimento continuo, adattandosi a nuove informazioni e cambiamenti nell’ambiente.
- Disponibilità 24/7.
I sistemi basati su AI possono essere attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza bisogno di pause o ferie.
- Riduzione degli errori umani.
Può contribuire a ridurre gli errori umani, specialmente in compiti critici come la chirurgia assistita da robot o la sicurezza informatica.
- Analisi dei Big Data.
L’AI può analizzare grandi volumi di dati per estrarre insight utili e tendenze che altrimenti potrebbero sfuggire all’attenzione umana.
D’altra parte, è innegabile che esistano anche dei problemi, delle remore e degli svantaggi nell’utilizzo massivo di queste prime AI presenti sul mercato. È importante notare, però, che stiamo parlando di una tecnologia in continua evoluzione e molte preoccupazioni saranno sicuramente affrontate nei prossimi anni. E – si spera – risolte attraverso regolamentazioni adeguate, ricerca etica e sviluppo responsabile.
Come per ogni nuova tecnologia che si affaccia sul mercato, anche i vantaggi dell’AI possono essere massimizzati, e gli svantaggi minimizzati, attraverso una gestione oculata e una comprensione approfondita delle sue implicazioni.
Conclusioni.
L’AI per il marketing rappresenta una nuova era in cui siamo chiamati nuovamente a evolvere il nostro modo di pensare e lavorare. L’Intelligenza Artificiale applicata al marketing avrà un impatto senza precedenti sulla segmentazione della clientela, sullo sviluppo di esperienze più personalizzate basate sull’individuo e sulla modellazione predittiva dei comportamenti del consumatore.
Siamo di fronte a una nuova eccezionale opportunità non solo per le imprese, ma anche per l’intera collettività e la professionalità dei singoli individui. La chiave, secondo noi, è smettere di domandarci quali attività può sostituire l’Intelligenza Artificiale e iniziare a chiederci come l’AI possa migliorare i flussi di lavoro di ognuno di noi.
Per questo motivo, il consiglio è quello di affidarsi ad un’agenzia di esperti, che possa supportarti in questa attività! Naytes, agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, grazie al lavoro coordinato di un team di copywriter, grafici e marketing strategist, può aiutarti a gestire l’AI nel migliore dei modi.
Se anche tu sei interessato ad abbracciare questa rivoluzione insieme a noi, contattaci subito!
Ti sei mai chiesto cos’è un Brand Book? Se sei proprietario di un marchio ed è la prima volta che senti nominare questo anglicismo, allora dovresti continuare a leggere!
Letteralmente, viene tradotto come “libro del marchio” e, infatti, si tratta di un vero e proprio manuale da seguire per una corretta comunicazione non solo con i clienti, ma anche con i tuoi collaboratori. Inoltre, è la base per la tua azienda per ottenere un buon posizionamento nel mercato di riferimento.
Essendo un libro guida contiene delle regole fondamentali, che sono utili proprio per queste funzioni. Se ancora non ne hai costruito uno per la tua azienda o agenzia, ti spieghiamo come fare.
Cos’è un Brand Book.
Innanzitutto, è importante dare una definizione a questo termine: lo si può considerare come un documento in cui sono elencate tutte le linee guida necessarie per comunicare correttamente il proprio brand. Ti sarà molto utile sia per riuscire ad interfacciarti sia con coloro che si trovano all’interno della tua realtà aziendale, sia con chi è all’esterno di essa, come ad esempio i tuoi collaboratori e soprattutto i clienti.
Ma, principalmente, si tratta di un’ottima base di partenza per poter costruire la Brand Identity in modo corretto e coerente con quelli che sono i tuoi obiettivi. Sarà fondamentale consultare questo manuale qualora si voglia operare un re-branding, ma anche, più banalmente, nello sviluppo del sito internet aziendale. Quest’ultimo viene spesso modificato per seguire le novità lanciate dal web 2.0, tagliando o aggiungendo pagine e sezioni. Ricordati che per poter avere una presenza online coerente, bisogna sempre tenere in considerazioni tutte le caratteristiche, visive e non, che compongono il marchio.
Come si può costruire un Brand Book.
Entrando nel vivo della questione, dunque, come si può costruire un Brand Book? Si tratta di qualcosa di personale e che non ha delle istruzioni precise per la sua redazione. Sicuramente però, ci sono alcuni passi da seguire in modo generale:
Primo step: Definire il tuo marchio.
- Com’è nato;
- Qual è la sua mission;
- Quali promesse vuol rispettare;
- Quali obiettivi ha, qual è la vision aziendale;
- Che tipo di prodotti o servizi propone e come si costituiscono.
Potrebbe essere utile, nel caso in cui tu abbia un business già avviato, sentire i pareri dei tuoi soci e collaboratori. Dopo questo primo momento avrai più chiara la personalità del tuo brand e come può essere visto da fuori. Di conseguenza, sarà più semplice realizzare i passi successivi.
Secondo step: Stabilisci le linee guida che rappresentano il brand.
- Logo e baseline. Questi due elementi sono imprescindibili, più sono chiari e definiti, più il consumatore ricorderà facilmente il tuo marchio. Dal colore che essi devono avere alle dimensioni, nulla deve essere dato per scontato o lasciato al caso, perché si dovrà associare chiaramente a ciò che si è detto nel primo step;
- Caratteri e font. Anche in questo caso, definire la tipografia da utilizzare contribuisce ad avere maggiore efficacia, coerenza e armonia;
- Colore. Ad ogni sfumatura si associa ad un’emozione, quindi, anche la scelta del colore del tuo marchio non deve essere casuale, ma dettata da ciò che vuoi comunicare. Inoltre, gli stessi colori dovranno essere utilizzati in tutti i contesti, sempre con l’obiettivo di fortificare il brand. Per evitare confusione con tecnici e programmatori futuri, inoltre, è importante usare il nome corretto del colore, ad esempio basandosi sulla scala di codici di Pantone;
- Stile di comunicazione. Avere un vocabolario di termini aziendali con cui comunicare sia internamente che esternamente è un altro punto da chiarire per poter dare al tuo brand un determinato “tone of voice”, che può variare dal formale allo scherzoso, con tutte le sfumature intermedie o parallele. Questo, ovviamente, dipende anche molto dal tipo di prodotto o servizio che vendi;
- Infine, dovrai definire anche le immagini che vanno utilizzate per rappresentare al meglio il tuo brand. Quindi, con quali fotografie o icone comunicare, le quali dovranno rispettare tutto ciò che hai stabilito in precedenza.
Terzo step: diffondi le tue linee guida.
Tutto ciò che si trova all’interno del tuo libro del brand deve essere comprensibile a chiunque, per avere una comunicazione più efficace e che sia rispettata anche da chi lavora per te o condivisa da chi è già stato tuo cliente.
Una volta letto il Brand Book dovrà essere chiara a tutti l’immagine del tuo marchio e quali sono i tuoi valori e obiettivi. Un manuale poco comprensibile rischierebbe di compromettere quello che si vuole comunicare. È consigliato mettere a disposizione di tutti il Brand Book, affinché venga consultato a piacimento. Il modo più efficace è quello di renderlo pubblico sulle piattaforme online: sul sito web ed eventualmente anche sui canali social.
Un piccolo consiglio che ti suggeriamo è quello di usare i colori, i caratteri e lo stile definiti in precedenza anche per la redazione del Brand Book. In questo modo il lettore avrà già assimilato inconsciamente le caratteristiche del tuo marchio.
I vantaggi che garantisce un Brand Book.
Ricapitolando, perché dovresti costruire un Brand Book e quali sono i vantaggi che otterresti?
- Il tuo marchio risulterebbe più unito e compatto;
- Avrai una buona comunicazione sia con il personale, che con i clienti e i collaboratori;
- Svilupperai un marchio maggiormente riconoscibile e con un buon posizionamento, rispetto alla concorrenza;
- Ti sarà utile per gli eventuali sviluppi del brand in futuro, affinché il tuo marchio risulti comunque coerente.
Il metodo Naytes.
Riordinare in modo preciso i concetti che si vogliono comunicare non è sempre semplice.
Vanno tenuti in considerazione molti concetti durante la stesura, se si intende realizzare un manuale dettagliato in grado di definire le linee guida del marchio. Naytes agenzia di comunicazione e marketing di Reggio Emilia, offre tra i suoi servizi anche la possibilità di creare nuove Brand Identity corredate, ovviamente, dal relativo Brand Book personalizzato. In particolar modo, il nostro metodo consiste in uno studio, effettuato dai nostri esperti di marketing, un piano comunicativo insieme ad imprenditori come te. Esso si basa su 7 passaggi:
- Pre-incontro col cliente. In cui l’obiettivo è quello di definire quali sono i punti fermi dell’azienda, come ad esempio il target di riferimento, il prodotto o servizio offerto, ecc.;
- Ricerca interna tra il team Naytes. In questo momento i nostri esperti di Brand Identity studiano quali sono i colori, i font, le immagini che più si adattano al brand;
- Realizzazione di tre proposte di logo. Prepariamo sempre più di una versione, in modo tale che il cliente possa avere un campo di scelta plurimo;
- Presentazione del lavoro. In questa fase c’è un altro incontro col cliente, al quale vengono mostrati i loghi, la proposta di Brand Identity e gli avatar sui social network;
- Posizionamento sulla mappa valoriale. Dopo che il cliente ha scelto il nuovo logo, si mostra in che modo esso si posiziona rispetto al precedente (se ce n’è uno) e rispetto ai marchi dei principali competitor;
- Decisione del cliente. La penultima fase è quella decisiva, in cui si scelgono e approvano Brand Identity e logo;
- Brand Book. Una volta che si sono stabiliti concretamente tutti gli obiettivi e i valori del cliente, si realizza il Brand Book, in cui vengono date le istruzioni per l’utilizzo del logo.
Se anche tu hai capito che è giunta l’ora di creare una Brand Identity di successo, veicolata da un Brand Book aziendale, contattaci subito!
Negli ultimi anni avrai sicuramente sentito parlare, o meglio ancora, avrai assistito ad attività di Real Time Marketing. Si tratta di una delle tante strategie di comunicazione adottate dalle aziende e può essere definito come un approccio al mercato che fa leva sulla capacità dell’impresa di essere reattiva agli stimoli esterni. In altre parole, è un metodo che sfrutta i “trending topics” o “temi caldi” del momento e crea di conseguenza contenuti istantanei.
Come ogni altra strategia, anche il Real Time Marketing ha le sue regole, i suoi pro e i suoi contro, che oltre che alcune accortezze da prendere affinché funzioni nel modo migliore. Andiamo dunque a scoprire tutto quello che c’è da sapere per realizzare dei contenuti in tempo reale, mirati ed efficaci.
Quando fare Real Time Marketing.
Per cominciare, vediamo le principali occasioni in cui è consigliabile mettere in atto questa strategia. Sono due le variabili da tenere in considerazione, ovvero:
- La possibilità di prevedere l’evento;
- L’attitudine proattiva o reattiva dell’azienda.
Tenendo conto di queste due dimensioni, possiamo individuare alcune situazioni in cui il Real Time Marketing può essere un’ottima strategia per la tua azienda.
Eventi prevedibili.
Nel caso in cui l’evento sia altamente prevedibile, l’azienda può decidere di agire in maniera proattiva, preparando dei contenuti in anticipo. A questo punto si dovrà solo aspettare il momento in cui si manifestino le condizioni adatte per condividere i detti contenuti. Si può trattare di contenuti legati a giorni di festività, ricorrenze importanti oppure anche in relazione alla stagionalità. Alternativamente l’impresa può assumere un comportamento reattivo, ad esempio, suggerendo agli utenti acquisti simili a quelli appena effettuati e questo è possibile grazie ai sistemi di monitoraggio sempre più efficienti ed efficaci.
Eventi non prevedibili.
È però nel momento in cui gli eventi non sono prevedibili, che si realizzano i casi di Real Time Marketing più interessanti. Infatti, questo tipo di situazioni richiede una risposta reattiva da parte dell’azienda, la quale deve sapere intercettare e sfruttare la viralità di notizie, avvenimenti e tendenze recenti, in modo da creare contenuti perfettamente in linea con l’attualità.
Case Study.
Un celebre esempio è la pubblicità di Barilla del 2014 in cui sotto la scritta “Bentornati a casa” compaiono 11 maccheroni in fila di cui uno morsicato: è un chiaro riferimento alla nazionale di calcio italiana di ritorno dai mondiali, in particolare al difensore Giorgio Chiellini, che durante l’ultima partita dei mondiali – che sancì l’eliminazione dell’Italia – venne morso da Suarez, attaccante della squadra avversaria.
L’avvenimento, totalmente imprevedibile, ebbe una diffusione vastissima, sia sulle fonti di informazioni più autorevoli che sui social, e Barilla è solo una delle tante aziende che approfittò dell’occasione.
Qualche consiglio per non sbagliare.
A questo punto, vediamo alcuni consigli utili per sapersi destreggiare al meglio con il Real Time Marketing.
Tempestività.
La prima cosa fondamentale da fare è tenersi costantemente aggiornati, non solo tramite le testate giornalistiche, ma anche attraverso i social, e in particolare è utile anche prestare attenzione all’universo dei meme (immagini ironiche che vivono su eventi recenti o su situazioni entrate nella cultura popolare del paese) che possono aiutare a cogliere la potenziale viralità di un avvenimento. È necessario poi essere veloci e reattivi, sia nell’intercettazione delle notizie e dei trend, sia nella creazione dei contenuti. Essere i primi a proporre un certo tipo di contenuto è fondamentale per riuscire ad ottenere un maggiore impatto sugli utenti!
Coerenza & buon gusto.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la coerenza. Il Real Time Marketing può essere molto vantaggioso, ma va utilizzato solo se c’è una reale attinenza tra l’evento in questione e il brand. Al contrario, corri il rischio di provocare un effetto opposto a quello desiderato. Inoltre, bisogna anche avere la sensibilità di capire quando è giusto o meno far leva su un determinato avvenimento. Volendo citare un caso di scarsa attenzione, l’azienda Groupalia, nel 2012, a poche ore dal terremoto in Emilia, ha postato un tweet il cui testo diceva “Paura del terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a Santo Domingo!”. Si tratta chiaramente di una scelta di cattivo gusto, che dimostra come non tutti i temi sono adatti.
Piano editoriale.
È utile, infine, impostare in anticipo un piano editoriale generale con le date più rilevanti per strutturare la comunicazione dell’azienda. Ad esempio, il marketing manager di Durex, brand molto abile nell’instant marketing, in un’intervista dice che alcune date fondamentali per la sua azienda possono essere la giornata contro l’omofobia o contro l’AIDS. Chiaramente il piano editoriale deve essere flessibile per poter inserire, quando si presentano, i contenuti realizzati in tempo reale che non possono essere previsti in anticipo.
I vantaggi del Real Time Marketing.
Questo tipo di strategia di marketing, oltre a catturare l’attenzione e creare interesse intorno a sé, può portare anche tanti altri vantaggi alla tua azienda.
Innanzitutto, è un ottimo mezzo per aumentare la brand awareness. Il Real Time Marketing permette di creare contenuti spesso dal tono fresco e divertente, capaci di raggiungere un’alta viralità e rendere quindi il tuo brand molto più riconosciuto. Di conseguenza diventa anche più facile attrarre nuovi clienti e fidelizzare quelli già esistenti.
Creare questo tipo di contenuti sarà anche motivo di differenziazione per la tua azienda. Saper reagire in modo reattivo agli stimoli esterni farà emergere il tuo brand, rendendolo capace e attento, rispetto ai competitor, agli occhi del consumatore. Dunque, il tuo target di riferimento avrà una miglior percezione dell’azienda, la quale potrà trasmettere i suoi valori, scegliendo accuratamente gli episodi e i trend da associare alla propria comunicazione.
Inoltre, una volta affinata la capacità di scovare e approfittare delle giuste occasioni, potrai mettere in evidenza il vantaggio competitivo che appartiene alla tua impresa. Il beneficio principale, in questo caso, è di riuscire a farlo in modo frizzante e leggero, senza darlo troppo a vedere, ma lasciando comunque il segno.
Un ulteriore vantaggio lo possiamo trovare nel rapporto che si crea con gli utenti. Il Real Time Marketing, infatti, è una strategia di comunicazione molto coinvolgente, che solitamente genera un alto numero di interazioni, le quali ti permetteranno di raccogliere informazioni sul tuo pubblico. Like, commenti e condivisioni sono fondamentali per conoscere i gusti e i bisogni dei potenziali clienti. In questo modo potrai realizzare prodotti e campagne marketing su misura per loro.
Come fare Real Time Marketing.
Da quanto detto finora, emerge chiaramente che il Real Time Marketing è una strategia di comunicazione che vale la pena di essere approfondita e adoperata. È un modo di comunicare attraente sia per chi ne fa uso, sia per chi ne è spettatore. Questo grazie al suo carattere brillante, a volte anche irriverente, e soprattutto per la connessione che instaura con gli avvenimenti dell’attualità, che lo rende intuitivo e fruibile da parte di tutti.
Tuttavia, come abbiamo già sottolineato, bisogna avere le giuste attenzioni prima di decidere realizzare questo genere di contenuti. Un solo post sbagliato, che tocca un argomento troppo delicato, potrebbero rovinare irrimediabilmente l’immagine dell’azienda. È per questo che ti consigliamo di rivolgerti ad un’agenzia di comunicazione e marketing esperta come Naytes, che da anni aiuta i propri clienti a gestire tutto ciò che riguarda la propria immagine e comunicazione.
Il primo passo che la tua azienda deve compiere per essere presente e competitiva sul mercato è la costruzione di un’identità di marca che sia chiara, coerente, funzionale e distintiva. Tecnicamente, l’identità di marca – conosciuta anche con l’espressione Brand Identity – definisce come la tua azienda vuole essere vista dal proprio consumatore. L’immagine aziendale è, dunque, l’aspetto centrale da tenere in considerazione.
Chiaramente, la costruzione della Brand Identity non è definita da un unico step di realizzazione, bensì è un processo a più fasi:
- In primo luogo, la tua azienda deve comprendere – tramite delle specifiche analisi – quale sia il prodotto o servizio che vuole offrire sul mercato e deve avere ben chiaro anche chi vuole raggiungere. Inoltre, nell’analisi iniziale, l’azienda deve studiare i competitors diretti, affinché si possa posizionare in modo differenziato e, possibilmente, in modo migliore rispetto a questi;
- Secondariamente, la tua azienda si deve concentrare principalmente sugli elementi visivi che costruiranno l’immagine dell’azienda stessa. Nello specifico, dovrà porre estrema attenzione sul naming, sullo slogan, sul payoff, sui colori da utilizzare e sul font del brand.
Analisi di target e mercato di riferimento.
Come già anticipato nel primo punto, prima di creare un’identità di marca per la tua azienda, è bene comprendere quale sarà il settore di operatività della stessa, decidendo quale sarà il tuo prodotto o servizio di punta. La tua azienda deve quindi svolgere un’analisi interna finalizzata a scegliere come vuole proporsi e cosa vuole proporre al pubblico.
Una volta delineato in modo chiaro cosa vuole offrire la tua azienda, risulta fondamentale scegliere il target di riferimento al quale doverti rivolgere. Perché la tua azienda possa essere vincente nel mercato in cui si inserisce, deve offrire il proprio prodotto/servizio al giusto target. Per farlo deve attuare delle ricerche approfondite sui segmenti esistenti, così da intercettare quello ideale. In questo caso, le variabili da analizzare riguarderanno i dati anagrafici – come età, sesso, professione, stato sociale, provenienza geografica – ed i punti di interesse dei vari segmenti.
Individuare il target di riferimento a cui comunicare il tuo prodotto/servizio non è però sufficiente: è infatti necessario conoscere anche le altre realtà che operano nello stesso settore e propongono i tuoi medesimi prodotti o servizi. Studiare i cosiddetti competitors permette alla tua azienda di capire come gli altri si posizionano e comunicano e, alla luce di ciò, differenziarti. Poter determinare il vantaggio competitivo della tua azienda è di vitale importanza per posizionarti in modo riconoscibile e distintivo.
Brand Identity: creare il naming della tua azienda.
Arrivati a questo punto, dopo aver dedicato del tempo ad una fase di ricerca ed analisi, inizia la fase più creativa, destinata alla scelta del nome della tua azienda e degli elementi di supporto al nome, quali slogan, payoff e logo.
Con il termine naming s’intende una specifica attività di marketing finalizzata alla ricerca, alla scelta ed alla registrazione del proprio nome aziendale. La funzione principale della scelta del nome è quella di riuscire a rimanere nella memoria del consumatore: per questo motivo, ci sono delle accortezze da seguire al momento della sua creazione.
Prima di tutto devi scegliere un nome che non sia già esistente, altrimenti potrebbe crearti dei problemi di confusione per i consumatori, oltre a delle possibili conseguenze legali. Per far fronte a questo possibile rischio, sarebbe buona prassi controllarne l’esistenza o meno sui siti dell’Ufficio Italiano di Marchi e Brevetti o del Servizio di Consultazione dei Marchi dell’Unione Europea.
Inoltre, per facilitare la memorizzazione del nome della tua azienda, un consiglio utile è quello di affidarsi alla scelta di nomi corti e che richiamino il prodotto o il servizio che offri. Attenzione però ad evitare di andare troppo nel dettaglio per non limitare un futura espansione del portfolio prodotti che potresti voler offrire con la tua azienda.
Per ultimo, ma non meno importante, controlla che il nome che hai scelto abbia uno spazio di dominio libero: oggigiorno è, infatti, impensabile che un’attività non abbia una presenza online. La possibilità di poter partecipare anche al mercato digitale rende la tua azienda attiva a 360 gradi e disponibile all’interno di numerosi canali comunicativi.
Payoff e slogan: facciamo chiarezza!
Dopo aver deciso il nome della tua azienda, l’attenzione si sposta sullo slogan e sul payoff. Questi ultimi sono due elementi verbali che, assieme al nome, accompagnano la costruzione dell’identità della tua azienda.
Lo slogan è una breve frase descrittiva, di semplice memorizzazione, che ha una funzione impattante e di riconoscimento. Rappresenta una parte del messaggio che si focalizza sulla peculiarità o sul benefit del prodotto o del servizio della tua azienda e, questo messaggio, può essere lo stesso utilizzato nel tempo per veicolare diverse campagne oppure può cambiare ad ogni campagna comunicativa. Lo slogan esprime l’universo della tua azienda e, lavorando molto sul riconoscimento, è bene che venga veicolato in tutte le forme di comunicazione che hai adottato per la tua azienda.
Il payoff è, anch’esso, un elemento verbale la cui principale funzione è quella di sintetizzare il posizionamento della marca. Inoltre, esso svolge una funzione chiarificatrice, poiché fornisce maggiori dettagli relativi al settore di operatività della tua azienda, degli obiettivi dei prodotti o servizi offerti. Suggerisce infatti informazioni aggiuntive rispetto quelle già contenute nel nome scelto per la tua azienda. Non per ultimo, il payoff viene utilizzato per veicolare i valori principali che la tua azienda vuole perseguire.
Il logo: spazio alla fantasia.
In aggiunta allo slogan ed al payoff, ulteriore elemento necessario alla costruzione di un’ottimale identità visiva è il logo. Esso è la rappresentazione grafica della tua azienda, e come il nome, assume funzioni diverse tra di loro, ma di medesima importanza:
- Risulta essenziale per lavorare sul posizionamento della marca;
- Viene utilizzato per entrare e sedimentarsi nella mente del consumatore target;
- Permette che la tua azienda si distingua dalla concorrenza, diversificandoti ed evitando che si crei una confusione tra la tua azienda e le altre presenti sul mercato.
Perché un logo sia efficace, deve rispondere a regole specifiche rispetto alla forma, al font, alla dimensione ed ai colori da utilizzare. L’obiettivo della tua azienda è quello di creare un’identità chiara e forte, data dalla giusta combinazione di queste regole.
Comunicare con il giusto tono di voce.
Un ultimo fattore rappresentativo della brand identity è quello del tono di voce. Per tono di voce si intende l’insieme degli aspetti che costituiscono il modo in cui la marca parla al pubblico di riferimento, quindi il focus è orientato al come si esprime un concetto. Definire un preciso tono di voce è importante per veicolare una comunicazione coerente con l’immagine della tua azienda nei più svariati contesti e canali di comunicazione.
Le tipologie di tono di voce sono essenzialmente tre: freddo, caldo e neutro. All’interno di ciascuna categoria è possibile creare diverse declinazioni del medesimo tono, per meglio adattarlo al contesto di riferimento preso in considerazione.
I 6 punti di forza della Brand Identity.
La tua azienda, per spiccare immediatamente e in modo differenziante all’interno di un mercato competitivo, deve costruire una forte identità visiva che possa contribuire a costruire l’esperienza mediante la quale il cliente possa relazionarsi in modo diretto.
Avere una Brand Identity curata nei minimi dettagli vuol dire:
- Avere carattere: affermare con forza chi sta parlando;
- Godere di riconoscibilità: ridurre il tempo di riconoscimento;
- Dotarsi di memorabilità: essere ricordati per i tratti distintivi;
- Godere di attenzionalità: attirare immediatamente l’attenzione dei clienti che ci considerano rilevanti;
- Godere di differenziazione: distinguersi dai competitor;
- Avere fiducia: come conseguenza dell’aver costruito un rapporto.
Naytes di Reggio Emilia, esperta agenzia di comunicazione e marketing, da anni aiuta i propri clienti a costruire la propria Brand Identity. Un complesso e ricco percorso di analisi e studi porterà la tua azienda a godere di un’immagine aziendale unica, distinta e riconoscibile. Grazia ad uno staff di professionisti in vari settori della comunicazione digitale e tradizionale, Naytes è il partner perfetto per portare il tuo brand al successo!